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Welcome Saponara! A Lecce per brillare come con Sarri e Giampaolo

Riccardo Saponara Fiorentina

Riccardo Saponara è finalmente un calciatore del Lecce. Dopo le discussioni dell’estate scorsa tra Meluso e il d.s. della Fiorentina Pradè, e la parentesi genoana, il trequartista lavorerà con Liverani.

Giocatori esperti della categoria ma con voglia di rilancio. L’identikit degli acquisti per il calciomercato invernale, ripetuto spesso dal presidente Saverio Sticchi Damiani, calzava a pennello di Saponara, ufficializzato oggi in prestito dal club di via Costadura. Come per altri calciatori, Lecce, per Ricky, è una chance da non perdere per ritornare in auge dopo due stagioni senza una continuità di grandi performance.

IN CAMPO. Ovviamente, il forlivese è un’arma vitale per il 4-3-1-2 di Liverani, che finalmente avrà a disposizione un trequartista puro, nato e cresciuto in quel ruolo. Mancosu, che pure ha scritto la storia del club in C e B sulla trequarti, nasce come una mezzala d’inserimento, e Shakhov, al netto di prestazioni non entusiasmanti, sembra impiegabile anche in linea mediana. Pertanto, si potrebbe azzardare anche una coabitazione Mancosu-Saponara, magari a partita in corso, con il sardo nel terzetto e Ricky tra le linee. Passando in rassegna le varie stagioni, si nota che il calciatore ha reso maggiormente con il modulo tipo di Liverani. Non sarà questo a decidere il destino, ma un giustificativo a spiegare la cocciutaggine di tutto il Lecce nell’inseguimento, finalmente riuscito, a Saponara, può dare una piccola iniezione di fiducia.

COME LAPADULA. La carriera di Saponara, esploso a Empoli, consegna una piccola analogia con l’altro neo giallorosso Lapadula: il debutto di fuoco nella massima serie (oltre al recente essere reduci dal Genoa). Nel 2011/12, con Bepi Pillon, conquista la maglia titolare da trequartista nel 4-3-1-2 (modulo spesso protagonista di tante esperienze) e l’anno dopo si consacra con Maurizio Sarri, giocando, da rifinitore dietro Tavano e Maccarone, le fortune dell’Empoli che trova la strada sbarrata per la Serie A soltanto in finale col Livorno. Nell’estate del 2013, il Milan scommette su di lui. Scommette, ma non azzarda. Massimiliano Allegri lo schiera titolare dietro a Balotelli nel derby del 22 dicembre 2013 (vinto dall’Inter gol gol di Palacio) e le presenze finali saranno soltanto 7 (due dall’inizio) anche a causa di qualche infortunio di troppo.

RITORNO E RINASCITA E EMPOLI. Nel frattempo, l’Empoli ritorna in Serie A grazie al neonato Sarrismo calcistico e il tecnico lo riabbraccia per il rilancio, il primo, sportivo dopo sei mesi di panchine a San Siro. Il secondo debutto empolese è una rinascita: Saponara spinge Sarri alla salvezza con 7 gol (uno all’esordio) e 3 assist in 17 partite. Ancora Tavano e Maccarone (più Pucciarelli e Mchelidze) ringraziano il perno avanzato di un centrocampo da ricordare con Zielinski, Vecino, Valdifiori e Croce. Sarri vola verso Napoli e l’Empoli, con Giampaolo richiamato dalla Serie C, sorprende ancora la Serie A nel 2015/2016 con il decimo posto. Un’altra rosa di talenti in rampa di lancio (Hysaj, Rugani, Skorupski e Mario Rui più Zielinski) con Saponara principe dell’ultimo passaggio: 9 assist e ascensore pronto per i quartieri alti.

VIOLA. A Empoli, sotto la guida di Martusciello, Saponara comincia la stagione 2016/2017, ma alla fine del calciomercato di gennaio c’è il level up: la Fiorentina lo tessera per 9 milioni. Richiesto come soluzione sulla trequarti da Paulo Sousa, però, non trova collocazione fissa nel cangiante 3-4-2-1 progettato per farlo convivere con Chiesa, Bernardeschi e Ilicic (più Tello) dietro a Kalinic. In viola condivide lo spogliatoio con Babacar, ora ritrovato a Lecce. Guai fisici nella prima parte del 2017/2018: problemi al ginocchio e stop al piede per totali 4 spezzoni in tutto il girone d’andata. Trova continuità solo nel finale di campionato, vestendo anche la fascia da capitano della Fiorentina,

ARRIVO A GENOVA. Con la Sampdoria si ritorna con Marco Giampaolo, il tecnico dell’apice in Serie A, all’amato 4-3-1-2. La continuità non è quella dei tempi d’oro empolesi, ma Saponara la spunta spesso su Gaston Ramirez prima di lasciare spazio nelle ultime gare a Caprari. Di gol ne arriveranno due. Uno al Milan, ex squadra, e l’altro, indimenticabile, nel 2-2 Olimpico contro la Lazio al minuto 99…dopo il temporaneo 2-1 di Immobile al 96′. Numeri finalmente accettabili per il potenziale di Saponara.

GENOA DA DIMENTICARE. A seguito del mancato passaggio al Lecce, il 28enne accetta la corte, e il prestito, del Genoa, dove in panchina c’è l’altro tecnico ex empolese Aurelio Andreazzoli. La speranza di rialzarsi però è vana. Debutta con gol nel 4-1 all’Imolese in Coppa Italia ma un infortunio al bicipite femorale lo mette fuori dai giochi. Complice anche l’esonero del trainer, sostituito da Thiago Motta prima e Nicola poi, giocherà soltanto spezzoni con Atalanta, Cagliari e Bologna prima di un guaio alla caviglia e del successivo taglio dalla lista evidenziato definitivamente in Torino-Genoa di Coppa Italia.

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Doncarlo
Doncarlo
4 anni fa

A leggere l’articolo che è di pura narrazione della sua storia, sembra un “pacco” più che un trequartista. Speriamo bene

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