Al netto di entità difficile da ripetere e situazione avversaria, il match con il Torino è stato indicativo circa la strada da seguire con convinzione e coraggio da qui al termine del campionato.
Nelle ultime settimane, che hanno visto il Lecce sprofondare a suon di ko in una crisi magari non profonda ma di certo importante, gli interrogativi sui giallorossi si erano moltiplicati. Questi vertevano quasi tutti, ancor più che su situazioni tecniche, di mercato, o di schema di gioco, sull’atteggiamento che i ragazzi di Liverani dovevano avere per tentare di ritrovarsi e lottare per la salvezza.
Compattezza di impronta difensivistico/risultatista o seguire la propria mentalità sempre e comunque? La gara con il Torino ha dato risposte eloquenti.
L’identità del Lecce è una e chiara, quella della squadra che, a prescindere (o quasi) dall’avversario, deve provare a fare la sua gara. Magari rischiando qualcosina, ma cercando di portare a casa il massimo con il proprio gioco fatto di giro palla veloce, attacchi quanto più corali e continui possibili, verticalizzazioni.
Dopo averlo così bene fatto in Serie B, però, i giallorossi hanno avuto una risposta da un Serie A in qui poteva quasi sembrar facile ripetersi in termini di mentalità, visto l’inizio. Un inizio in cui, però, fattore sorpresa, freschezza ed entusiasmo della neopromossa hanno avuto ruolo cardine.
Con il calare di queste variabili sono arrivate le difficoltà, è arrivato il periodo nero. Come uscirne? Con il Torino una risposta chiara: abbinare lo spirito battagliero tipico dei “catenacciari” con il proprio modus operandi. E il fatto che tale risposta sia arrivata in un match divenuto presto facile, con un avversario disastrato, non toglie certo validità al sunto.
In pratica la ricetta di mister Liverani, tante volte predicata a voce ma raramente perseguita, è ben indicata. La salvezza può passare solo attraverso un Lecce che non si snatura. Un Lecce che segue la propria idea di gioco, coniugandola però con carattere, cattiveria e fame di vittoria. Senza entrambi gli aspetti mantenere la Serie A sarà poco più di un sogno.
Forse Liverani domenica a Napoli si potrà permettere perfino dei ballottaggi a centrocampo…secondo me tra Deiola/Majer e Mancosu/Saponara
❤?
Mancosu deve fare la mezz’ala, spaccare gambe e inserirsi in area di rigore. Il trequartista finalmente è arrivato
a napoli servirà un lecce diverso, coriaceo e solido a centrocampo. Vedrei bene un 3-5-1-1 con Gabriel, Lucioni, Rossettini, Dell’Orco, Donati, Deiola, Majer, Petriccione,Calderoni, Barak, Lapadula.
Condivido l’articolo, ma credo che da un lato l’apporto tecnico di barak e saponara e dall’altro lo stato pietoso del Torino hanno consentito al Lecce di fare la prestazione perfetta con fin troppa scioltezza.
Sono fiducioso che con il recupero di alcuni infortunati avremo ancora più armi per affrontare tutte le partite che verranno con ottime possibilità di raccogliere punti, ma guai a cullarsi sugli allori.
Forza ragazzi!