Prime parole da calciatore del Lecce per l’ex Udinese, che si è detto felicissimo dell’approccio avuto con la nuova realtà.

APPROCCIO. “Voglio ringraziare tutti, dalla società che ha avuto fiducia in me alla città e la squadra che mi ha accolto bene. Per me è una grande opportunità. Grazie ai compagni mi sono trovato subito bene. Mi piace come si lavora in settimana. So che posso dare una grande mano alla squadra, e anche che i miei compagni posso darla a me. Sono positivo perché ho trovato un gran bel gruppo”.

TORINO. “Abbiamo fatto una grande gara, e ne ero già convinto prima perché vedevo una squadra preparata e pronta. Siamo arrivati benissimo al match con il Torino, ed abbiamo espresso sul campo alla grande quelle che sono le nostre possibilità”.

PRIMO GOL. “E’ stata una grande emozione. Lo è sempre, perché segnare in un grande campionato come la Serie A ha un enorme valore. Poi qui ha un significato speciale, perché c’è un calore da parte dei tifosi particolare che ho avvertito alla mia così come in occasione delle altre marcature del match. E’ stato bellissimo aver visto la loro felicità“.

SALVEZZA. “Il campionato è lungo per dire chi sono le nostre rivali, con chi dovremo lottare in particolare. Sarebbe un errore perché serve solo concentrarsi di gara in gara, per noi l’avversario di turno è il più importante. Ora pensiamo al Napoli, poi più in là vedremo e speriamo di poter festeggiare la salvezza”.

SCELTA. “Durante il calciomercato ho parlato con il mio procuratore, il quale mi ha parlato benissimo del club e della squadra. Ho sentito fiducia nei confronti di questa realtà e anche da parte della stessa verso di me. Un elemento che mi ha convinto, facendomi preferire Lecce ad altre piazze che erano interessate a me”.

COMPAGNA. “Nikola è molto critica, anche perché di calcio ne capisce ed ha giocato fino a 15 anni nello Sparta Praga. A volte litighiamo perché sottolinea le cose in cui devo migliorare, e lo fa spesso avendo le sue ragioni”.

CONDIZIONE. “Mi sento bene, non solo da quando sono arrivato a Lecce ma anche prima a Udine. Quest’anno non ho saltato un allenamento, e non è la condizione o l’integrità fisica che mi manca. Non sono al top, ma questo è logico, dal punto di vista del ritmo partita, del minutaggio. L’ho sentito anche nel finale del match con il Torino, in cui ho avvertito un calo. Devo migliorare perché voglio dare intensità, fisicità e corsa alla squadra fino all’ultimo minuto dei match”.

RUOLO. “Qui in Italia, ma anche in Repubblica Ceca, ho giocato sempre come mezzala. Talvolta ho fatto però anche il trequartista e il play, mi adatto in ogni ruolo del centrocampo senza problemi. Anche con diversi moduli di gioco”.

NEDVED. “Per me, e non solo, è un idolo. E’ un punto di riferimento perché non è mai stato considerato un fenomeno in sé, ma un gran lavoratore. Un professionista da prendere come esempio, perché si è sempre impegnato per dare il massimo sul campo di gioco”.