Lo sloveno si è preso con sostanza la copertina di Lecce-SPAL 2-1 nonostante un inizio difficile, costellato di errori. Rigore guadagnato e gol-vittoria celebrano giustamente il calciatore arrivato un anno fa nel Salento.
Un gol da tre punti e un rigore procurato. Bilanci che normalmente si tracciano per i rendimenti di una punta, forse di un trequartista. Il dato è insolitamente dolce se però a realizzarlo è un elemento di sostanza, reduce da un momento buio, non solo sul campo, anche per ragioni ben più importanti di una partita di calcio o di una salvezza.
INIZIO. E dire che Zan Majer, uno dei calciatori più coccolati e difesi da Liverani, non si è approcciato nel modo migliore alla spinosa partita con la SPAL. Al minuto 16, stop sbagliato e fallo evitabile su Valoti che porta all’ammonizione. Tutto in pochi secondi. L’episodio ha messo alle corde le sicurezze di Zan, impreciso in dei suggerimenti e rifugiatosi spesso nella giocata più semplice.
RISCATTO. In una delle spedizioni nell’area di Berisha, poi, Majer si è buttato a capofitto sul pallone indirizzato in qualche modo verso l’albanese. Il pestone subito da Bonifazi, con caviglia del 37 ammaccata e calzino strappato, ha propiziato il vantaggio giallorosso. Nella ripresa, poi, l’apoteosi della (lo sappiamo, è una frase fatta) classe operaia che va in paradiso. Contropiede del Lecce e Mancosu che ricambia il favore a Majer porgendo il pallone del 2-1. Lui ringrazia e non sbaglia col diagonale, lento e godurioso per gli spettatori del Via del Mare, che bacia il palo e termina in porta.
ALTRA SLIDING DOOR. Errori, penalty e reti. E dire che Liverani stava per richiamare Majer in panchina. Il tecnico lo ha confermato. Petriccione era pronto a entrare per dare ordine in mediana, ma poi, quasi al momento di togliere la tuta, è arrivato il punto vincente dello sloveno. Lecce in vantaggio e strategia da cambiare.
LO SFOTTO’. Oltre alla conferma dei momenti concitati, Liverani ha confessato le battute volate con Majer durante la rifinitura pre SPAL. Il tecnico si stupiva di non aver ancora visto il primo gol di Majer in A. Detto, fatto. Il 37 ha bissato il gol di Coppa Italia con la Salernitana rispondendo simpaticamente sul campo alla sua guida tecnica.
LA DEDICA SPECIALE. Abbiamo aperto l’articolo parlando di accadimenti più importanti di una partita di calcio. La dedica di Majer è profonda. Lui è unn ragazzo schivo, ma lottatore e legatissimo a questa maglia, come dimostrato dalla delusione palesata fuori dallo stadio Via del Mare dopo la sconfitta con l’errore causata anche da un suo errore . Il pensiero per il gol è andato al papà Boris, venuto a mancare troppo presto.
LA NAZIONALE. L’avventura leccese di Zan Majer è nata per caso. Il brutto guaio occorso a Manuel Scavone ad inizio febbraio ha costretto Meluso a sondare il mercato degli svincolati. Il 27enne aveva chiuso in modo fallimentare la parentesi con il Rostov e l’aria di Europa League respirata col Domzale sembrava lontanissima al pari della nazionale slovena. Ora, un anno dopo la firma arrivata il 20 febbraio 2019, Majer gioca in Serie A ed è sul taccuino del ct balcanico Kek a lottare in un centrocampo di ottimo valore con Khrin, Kurtic, Bijol, Ilicic e Verbic. Majer, in sede di presentazione a Lecce, si augurava di riconquistare la maglia biancoverde. Prima missione compiuta. Quale sarà la prossima?
PARAGONE. Fin dal suo primo giorno giallorosso, Majer è stato etichettato da qualcuno Sangue Blu a causa della somiglianza con il personaggio della nota serie TV Gomorra (di cui Liverani è un appassionato fan) interpretato da Arturo Muselli. Oltre ai tratti somatici, la storia di Majer e Sangue Blu potrebbe essere simile nei suoi inizi. Il soggetto è, infatti, entrato in punta di piedi nella terza stagione della saga, conquistandosi pian piano la fiducia dei protagonisti e poi il potere sul suo quartiere costituendo il clan dei Talebani.
