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Saponara: “Ho scelto Lecce per due motivi. Vi racconto la promessa che feci al presidente”

Il trequartista giallorosso è intervenuto in diretta su Instagram, in dialogo con il canale ufficiale dell’U.S. Lecce. Ecco le sue dichiarazioni.

MESSAGGI SPECIALI. “Sarei ripetitivo se dicessi che dobbiamo stare a casa. Gli italiani credo abbiano capito l’importanza delle restrizioni e i dati sembrano dare ragione ai nostri comportamenti. Continuiamo così e teniamo duro. Il ringraziamento a medici, dottori e lavoratori di tutti i settori di prima necessità è doveroso. All’infuori dei medici, forse, diamo per scontato tutto il resto. Qualunque servizio che ci viene fornito ora ha doppio valore. Li ringrazio a nome della squadra”. 

BOTTA E RISPOSTA. Il presidente Sticchi Damiani è intervenuto con un commento ironico: “Abbiamo fatto tutto questo sforzo per 3 partite. Da giugno ti inseguiamo ancora“. Saponara ha commentato così: “So che il presidente scherza. Conta la qualità, e mi tengo queste partite (ride). Ricordo al presidente che ci eravamo messi d’accordo per l’esordio col Torino. Gli dissi, nel giorno del primo incontro con il presidente, che sarebbe coincisa con la prima vittoria in casa. E così è stato. Ringrazio la società per la stima avuta. Mi hanno preso quasi a scatola chiusa, facendo una scommessa. Loro hanno fatto sforzi per avermi e sono riconoscente alla società e al mister. Il presidente è competente, ha a cuore il progetto. E’ raro nel calcio vedere costanza nel lavoro e progettualità”.

ALLENAMENTO A CASA. “Ognuno di noi ha un lavoro personalizzato, preparato dal preparatore. Come mi alleno? In questo periodo di clausura mi sveglio lo stesso presto. Non riesco mai andare oltre le 8-8.30. Mi alzo, faccio colazione e dopo aver digerito metto la divisa del Lecce e via. Riscaldamento con skip, andature e addominali. Poi alterno momenti in cui prediligo un po’ di forza, con squat e affondi, e altri momenti in cui do priorità alla parte superiore. Gli esercizi? Ripetitivi. Flessioni, addominali e poco altro. Ho fatto qualche corsetta, ma poi con l’ordinanza che ci impone di uscire il meno possibile, si evita. Siamo tutti nella stessa situazione comunque, tutti gli sportivi e tutta la Serie A”.

IN ISOLAMENTO. “Trovare qualcosa d’interessante da fare non è semplice. Diversifico tra serie tv, film e cruciverba. Amo farli.  Mi alleno nella mattinata e faccio poco altro. Sto a contatto con amici, familiari tramite la tecnologia e seguo i notiziari. Musica? Diversifico molto, ci sono periodi in cui prediligo l’italiana, altri rap, hiphop italiano, altri da disco”.

SALUTI DA ALTRI TIFOSI. Supporter di Samp, Fiorentina e Genoa hanno omaggiato Saponara con saluti e commenti: “Mi rende abbastanza orgoglioso questo, sono sempre stato corretto e ho dato tutto quello che avevo nelle mie esperienze, dando risorse calcistiche e umane. Non ho dubbi, ricevo spesso attestati di stima e mi rende appunto orgoglioso”. 

COMPAGNI. Un saluto speciale è arrivato da Mirko Valdifiori, ex compagno di Saponara a Empoli e amico: “Valdifiori è il mio verticalizzatore di fiducia. Abbiamo cominciato l’esperienza coi grandi insieme. Essendo compaesani, viaggiavamo insieme con lo stesso treno da Faenza e Empoli. Abbiamo fatto diversi anni insieme e siamo grandi amici”. 

RELAZIONI SALENTINE. “Ho legato da subito con Barak. Alloggiavamo nello stesso albergo nei primi tempi, lui non aveva la macchina e ci muovevamo insieme. A turno sento Tachtsidis, Rispoli, Lapadula, Donati. Ci sentiamo un po’ tutti per confrontarci e aggiornarci sulle decisioni al vaglio per il futuro del campionato”.

IL FENOMENO. “Ronaldo fu il primo giocatore di cui mi innamorai. Presi la sua maglia dell’Inter col numero 9, ma la mia famiglia, fatta di milanisti, la fece subito sostituire”.

IL GOL AL VIA DEL MARE. Il punto segnato all’Atalanta ha regalato una grande emozione: “Non segnavo da qualche mese. La rete è stata forte, ci fu un boato incredibile dopo un gol bello. Ci ero andato vicino in altre situazioni, ma quel gol lì è stata la chiusura di questo piccolo cerchio. Penso di essere partito bene, mi mancava solo quello e sono riuscito a chiudere il cerchio. La rete ha dato il là alla rimonta del primo tempo, fece riaccendere l’entusiasmo per la parziale rimonta del primo tempo. L’esultanza? Non essendo un bomber, non penso a esultanze particolari. Nella settimana, però, ci pensai e l’ho realizzata posando con le mani ai fianchi vicino la tribuna”.

APPROCCIO CON LECCE. “L’accoglienza e la disponibilità di Lecce mi ha colpito. Mi sono sentito subito a casa. Lecce offre tanto dal punto di vista culturale. Ho deciso di prendere casa in centro per godermi delle bellezze, mi piace passeggiare la sera dove la gente esce. Mi piace anche stare in solitudine quando le luci artificiali iniziano a illuminare la città. Anche i posti limitrofi sono splendidi, nelle zone balneari. Non vedo l’ora di riprendere la vita normale anche per questo”. 

LA SCELTA. “Ho sempre desiderato fare un’esperienza al Sud Italia e Lecce mi ha sempre ispirato. Ne parlano tutti in maniera entusiasmante, nessuno ne parla in maniera negativa. Avevo grandi aspettative, poi la città è bellissima. Questi fattori mi hanno fatto scegliere Lecce. L’idea di gioco del mister, poi, mi ricordava i miei precedenti allenatori Sarri e Giampaolo. Ciò mi ha avvicinato. Non conoscevo Liverani però mi aveva già contattato da subito, mi voleva due settimane prima del mio arrivo effettivo”. 

 

 

 

 

 

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