La componente del consiglio di amministrazione del Lecce, e detentrice di una quota del pacchetto azionario del club, parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) della gara contro le Rondinelle, giocata esattamente un anno fa, che dette il là alla promozione nella massima serie.
RICORDI DI QUEL MATCH. «C’era la convinzione che, conquistando il bottino pieno, avremmo avuto un piede in massima serie. Lo stadio offriva un colpo d’occhio fantastico, c’era un’attesa spasmodica ed il cuore batteva forte, perché tutti capivamo che la stagione fosse giunta ad un snodo cruciale. La sfida ha tenuto fede alle attese, sempre alte quando si affrontano due big. Noi volevamo i tre punti per accrescere le chance di promozione diretta, ma i nostri avversari, che puntavano a brindare in anticipo al salto di categoria, hanno rintuzzato colpo su colpo. Le emozioni non sono mancate, su ambo i fronti».
SABELLI ESPULSO. «Pur in dieci, le “rondinelle” non hanno mollato ed il risultato è rimasto bloccato sullo 0-0 sino all’80’, quando Tabanelli ha fatto centro su assist di Meccariello. Il boato del Via del Mare è risuonato come una liberazione. Il calciatore ravennate, tra l’altro, era subentrato da appena 2 minuti a Tachtsidis. È stato l’uomo della provvidenza».
SERIE A NON PREVENTIVATA. «Nei progetti estivi sarebbe dovuta essere una stagione di consolidamento tra i cadetti, dopo la promozione dalla C centrata l’anno prima. Strada facendo, però, ci siamo resi conto di potere alzare l’asticella ed a gennaio abbiamo rotto gli indugi, muovendoci sul mercato per rinforzare la rosa con l’obiettivo di provare ad approdare in massima serie, bruciando le tappe. I risultati che abbiamo ottenuto sono stati sempre il frutto di una attenta programmazione”.
LECCE DI OGGI. «Anche nell’olimpo del calcio italiano stiamo facendo la nostra parte. La nostra squadra esprime un buon calcio, ha sempre un atteggiamento propositivo. Abbiamo avuto qualche alto e basso, ma era fatale per una neopromossa. Al contempo abbiamo conquistato alcuni risultati di notevole spessore. Non siamo mai stati in zona retrocessione».