L’ex difensore del Lecce, ospite della nostra diretta di domenica sera, ha parlato delle possibilità di ripresa del campionato prima di fare dei paragoni tra il calcio vissuto da protagonista e quello di oggi.
CORONAVIRUS. “Dietro le dichiarazioni dei presidenti c’è l’interesse, dettato da varie problematiche. Incluso, non dimentichiamolo, il fatto che il calcio sia la terza industria mondiale. Credo però francamente sia difficile, forse è meglio e probabile che si faccia come in Francia. E’ chiaro che ognuno parli guardando i propri interessi, sia economici che di classifica, vedi Lotito che con la Lazio in lotta per lo scudetto vuole tornare. Ma con le difficoltà di sicurezza sanitaria, senza pubblico eccetera non credo si possa così facilmente tornare in campo”.
IL LECCE DI OGGI. “Non vedo nessun problema perché il Lecce non possa salvarsi. I giallorossi hanno fatto un grandissimo campionato, Liverani, che conosco bene, sta facendo cose straordinarie da quando è arrivato nel Salento. Ha un gioco spumeggiante, ho visto delle partite davvero bellissime da vedersi. Non è una squadra di fenomeni, ma sempre ben messa in campo e pronta a giocarsela con tutti”.
PARAGONI. “Ora i difensori sono troppo diversi rispetto a come eravamo. Adesso c’è più tecnica, chi gioca dietro deve saper impostare, magari pagando parecchio su altri aspetti. Io magari oggi fare fatica su alcuni versi, ma starei con la sigaretta in bocca per altri. Personalmente infatti non riesco a paragonarmi con nessuno dei calciatori in attività”.
STOVINI NEL PRESENTE. “Nel calcio è difficile rimanerci. Ci ho provato, ho i patentini Uefa A e Uefa B. Ho provato a entrarci anche come dirigente, ma lo sapete anche voi come vanno le cose, che è complicato, ma non voglio entrarci da raccomandato e purtroppo al giorno d’oggi va così. Io vorrei lavorarci, ma a modo mio. E adesso è tutto troppo business, non mi piace francamente”.
