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Riapertura stadi: obiettivo 15 luglio. Da Spadafora no a ultrà e biglietti, ok le zone vip, e i rimborsi…

Il calcio italiano ed i suoi vertici pianificano il ritorno dei tifosi sugli spalti entro la fine dei campionati. Ma ci sono diverse criticità da risolvere.

Il calcio deve andare avanti, ma senza tifosi è molto meno calcio. Un assioma che ha trovato, almeno a parole, d’accordo ogni componente di Governo, Federazione, club di Serie A e non solo. Assioma divenuto presto obiettivo dichiarato di tutti, FIGC in primis. C’è una data, c’è un possibile iter, c’è soprattutto la volontà. Ma anche diversi nodi da sciogliere.

QUANDO. Il periodo scelto e reso pubblico da un po’ tutti i vertici del pallone italico è quello di metà luglio. Esattamente c’è anche un giorno, il 15 del primo mese interamente estivo dell’anno. Ovvero quando decadrà la normativa del DPCM che contempla il divieto di partecipazione di spettatori a manifestazioni sportive, match di calcio inclusi. L’obiettivo è dunque concludere la Serie A (6 o 7 giornate) con parte di pubblico sugli spalti. Ma chi potrà avere accesso agli impianti?

PERCENTUALI E SETTORI. Diverse sono le proposte che le componenti della Lega di Serie A, ovvero quelle che più direttamente hanno a che fare con capienze degli stadi, numero di spettatori e affini, hanno portato al vaglio degli addetti ai lavori. Si è parlato di ingressi relazionati alla capacità degli stadi. Con percentuali che variano da un minimo di 10 ad un massimo, e più utopico, di 25. Si è parlato di chi far entrare, ovvero gli abbonati, vista l’impossibilità, più volte puntualizzata dal Governo, di emettere nuovi tagliandi allo stato delle cose.

Si è parlato anche dei settori a cui dare la precedenza: quelli sui quali si potrebbe esercitare un maggiore controllo al fine di garantire il distanziamento sociale che sarà imposto, pare, almeno fino all’arrivo di un vaccino. O, per chi è più speranzoso, del raggiungimento della voce zero al numero di contagi attivi sul territorio nazionale, per non dire Europeo. Questi settori sarebbero in primis le aree vip, come sale executive, hospitality, sky box e poltronissime. La maggior parte dei quali sono state vendute a sponsor o autorità varie ad inizio stagione. Poi verrebbero tribune centrali e/o laterali. Quasi certamente escluse da questo processo, invece, le curve, come si può intuire dalle stesse parole del Ministro Spadafora.

ULTRA’. Il capo del dicastero allo sport ha avuto parole al vetriolo nei confronti del mondo ultrà all’indomani degli scontri verificatisi nel corso della manifestazione del 7 giugno al Circo Massimo. Evento al quale, va sottolineato, non hanno partecipato la maggior parte dei gruppi organizzati del calcio nazionale. E’ anzi stato circoscritto soprattutto a collettivi legati ad organizzazioni di estrema destra, alcune anche ufficialmente riconosciute come partiti politici, vedi Forza Nuova. Un contesto dal quale il Ministro ha preso le distanze, affermando che poco aveva a che fare con il calcio e con lo sport (in difesa dei quali la manifestazione era ufficialmente stata ideata).

E, soprattutto, che quel tipo di supporter non avrebbero trovato spazio sugli spalti una volta riaperto il calcio. Dichiarazioni che lasciano pensare come difficilmente si registrerà l’apertura, seppur parziale o relativa ai soli abbonati, in quei settori usualmente occupati da chi, a torto o a ragione, ha manifestato ostilità rispetto alla linea governativa in campo di sicurezza sanitaria e distanziamento sociale. Lo spiraglio in questo senso è rappresentato dal fatto che, come pare, alla fine saranno i singoli club a dettare legge sul chi (tra gli abbonati) potrà o non potrà aver accesso alle gradinate.

RIMBORSI. L’ultimo tema da risolvere è, poi, quello dei risarcimenti a chi non potrà seguire la squadra causa porte chiuse. Mentre i tagliandi venduti dei match che si sono poi disputati senza pubblico sono già stati risarciti, per gli abbonamenti il discorso è diverso. In questo caso è tutto sospeso in attesa proprio di vedere come si evolverà l’iter di ritorno eventuale del pubblico sugli spalti. Una volta conosciute se e quali gare saranno fruibili dai singoli abbonati, le società provvederanno, in forma autonoma, al rimborso.

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3 anni fa

I vip hanno altro da fare

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3 anni fa

A pezzo de merda

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3 anni fa

O ci fate andare tutti. O potete morire ammazzati tutti…

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3 anni fa

I fedelissimi abbonati da sempre non meritano di non entrare a scapito dei settori VIP .

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3 anni fa

corretto, dagli ultras non ci possiamo certo aspettare il rispetto del distanziamento… peccato che nei settori popolari non tutti gli abbonati sono ultras.

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3 anni fa

Naaa

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3 anni fa

O tutti o nessuno.

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3 anni fa

Nella zona Vip il ? non si contagia?

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3 anni fa

Bisogna aspettare altri tentativi completi di tifosi uno già lo abbiamo visto la stella rossa con 20000 spettatori scommetto anche che campionato tedesco e spagnolo fra poco inizieranno a fare le prime prove per le partite completamente aperte e senza mascherine,ovviamente italia e la serie a devono essere sempre gli ultimi in europa a fare le cose quindi la vedo difficile per il 15 causa troppa stupidità….per quanto riguarda abbonati o non è giusto che non vadano solo una categoria di persone ma tutte e se una squadra tiene alla propria tifoseria dovrebbe proporre sconti su biglietti e abonamenti anche per la prossima stagione….

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3 anni fa

Se le cose stanno così,Spadafora rimborsi parte dell’abbonamento a tutti gli altri. Dai su,puercu

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3 anni fa

O entriamo tutti noi abbonati o nessuno

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3 anni fa

Se è così,PRETENDO IL RIMBORSO,poi darò tutto in beneficenza

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3 anni fa

Gli abbonati non meritano questo anche perché pioggia vento o sole il vero tifoso e sempre sugli spalti o a farsi chilometri per seguire la squadra del cuore.

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3 anni fa

Non è giusto, figli e figliastri no!! se volete consegnamo l’abbonamento…

Susy
Susy
3 anni fa

I miei figli si rifiutano categoricamente di avere il rimborso dell abbonamento!

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3 anni fa

Spadafora ankulu ki ta muertu….

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