L’allenatore del Lecce torna venerdì nella terra che gli ha dato i natali e lo ha visto affermarsi nel mondo del calcio.
No, venerdì Brescia-Lecce non potrà mai essere una partita come le altre per Eugenio Corini. L’allenatore giallorosso tornerà, per la prima volta da avversario dopo la separazione da Cellino, lì dove tutto è cominciato. Dove ha mosso i primi passi da calciatore, e dove ha mosso i primi passi, visto che nel Bresciano ci è nato. Fasi cardine di un rapporto con il biancazzurro conclusosi solo pochi mesi fa, per una storia più unica che rara da trovarsi nell’universo calcistico.
A Brescia sono dunque le fasi giovanili della vita di Eugenio Corini, nato solo 15 km più a sud della città lombarda. Con esattezza a Bagnolo Mella, cittadina dalla forte connotazione agricola che ha visto muovere i primi passi da calciatore ad un giovanissimo talento, che fino ai dieci anni si mise in mostra con la squadra dell’oratorio Fionda Bagnolo. Di lui ormai tutti ne parlavano a Brescia e dintorni, ed il salto in città era ormai solo questione di tempo.
Ed infatti prima la scuola calcio del Voluntas, e poi il Brescia si assicurano il sempre più strutturato Eugenio, arrivato appena 14enne in biancazzurro. E deve aspettare solo i 17 per esordire in prima squadra, che lo vede protagonista indiscusso per tre stagioni tra i cadetti. Fino all’exploit della stagione 1989/90: 34 presenze e ben 9 reti, record battuto solo in maglia Palermo. Il Brescia lo ha ormai lanciato, lui è una stella tra i cadetti ed in magia Under 21 e la Juventus arriva convinta a portarlo via, per la prima volta, dalla sua terra, acquistandolo per 5 miliardi di lire.
Al Brescia ci tornerà da calciatore per una breve parentesi, in prestito dalla Samp nel 1994/95, tre stagioni prima della consacrazione al Chievo. Ma soprattutto ci tornerà per rilanciarsi anche da allenatore. Una carriera, quella da tecnico, che stavolta prenderà il via a Crotone, quasi agli antipodi dell’Italia, ma che dopo risultati buoni e meno buoni in giro per lo Stivale, vedrà Corini tornare a Brescia per tornare un big della categoria. E vincere.
Nel 2018/19 Cellino lo chiama per puntare dritto alla Serie A dopo il deludente avvio di campionato con Suazo, e l’amalgama Corini-biancazzurro dà vita ad un nuovo miracolo sportivo. Il Brescia va oltre le aspettative, vince il campionato tornando in A dopo 8 anni ed il tecnico è di nuovo l’eroe della sua gente. Anche l’approccio con la A è positivo, ma qualcosa tarda a sbloccarsi ed il presidente della Leonessa non è certo celebre per la sua pazienza. Fine dei giochi, e non basta essere richiamato dopo il flop Grosso per risanare una stagione ormai alla deriva, e non certo per colpa di Corini. Ma non può certo un esito caotico a rovinare un rapporto che dura da sempre. E che, di certo, conferirà emozioni particolari al friday-night del tecnico del Lecce.
Basta che non fai come padalino col Foggia
Capacità di comprensione del testo livello Luca Giurato
Grande il nostro mister ?❤️?
Adesso pensa solo al Lecce nu fare storie venerdi venerdì bisogna vincere
Mi raccomando, qualsiasi sia il risultato, se a fine partita va a salutare i suoi ex ragazzi, per carità, nessuno rompa i coglioni, fate finta di essere persone sportive e mature, non siate i soliti troll scassacazzi!!!