Il tecnico del Lecce commenta così il pareggio maturato sul campo del Cosenza ai microfoni dei canali ufficiali

PENSIERO. “Abbiamo fatto tanto lavoro, abbiamo costruito tanto e, seppur rischiando qualcosa, se valuto complessivamente la partita, ritengo che si poteva vincere. La reazione dei miei? Il Cosenza ha delle linee di gioco, si chiude bene e sa ripartire. Sapevamo di soffrire in contrattacco, ma la squadra era sempre in partita. Abbiamo provato sempre a giocare fino alla fine”.

IN ATTACCO. “Non rimprovero niente ai ragazzi: a volte è stato bravo il portiere, a volte siamo stati imprecisi. Si vede il macro delle cose che stiamo provando, ma dobbiamo migliorare la finalizzazione: è un peccato non vincere gare così“

LA VIGILIA TRIBOLATA. “Bisogna fare i complimenti ai ragazzi. E’ stato un pomeriggio particolare dopo i tamponi fatti di notte. Siamo andati in campo facendo ciò che volevamo fare, anche per questo meritavamo di più. Le ore precedenti? C’era preoccupazione, oggi sfortunatamente è stato tutto scongiurato, ma la squadra ha approcciato bene la problematica, sapevamo di dover giocare e non rimprovero nulla. Sono sicuro che faremo cose importanti se manterremo quest’unità d’intenti“.

IL MACRO. “Abbiamo creato tante occasioni. Quando parlo di macro mi riferisco a questo. L’idea è di aprire anche le squadre chiuse, l’abbiamo fatto e non è facile arrivare al tiro. Dobbiamo essere più incisivi e precisi: questi ragazzi si meritano delle vittorie che in campo abbiamo costruito e che arriveranno. Non siamo stati cinici, sapevamo di poter prendere dei contrattacchi essendo propositivi, ma dobbiamo finalizzare. Il gol si può incassare ma dobbiamo segnare di più”.

DERMAKU E L’ESPULSIONE. “Ha avuto un risentimento al flessore, di solito quando un calciatore si ferma così può essere uno stiramento. Martedì farà gli esami, speriamo sia il meno grave possibile. Non ci siamo capiti con Aureliano. Io sono uscito dall’area tecnica, ma per richiamare i miei calciatori. Si è rivolto in una maniera che non ho capito, non protestavo verso lui. In quel momento anche io sono stato nervoso e mi ha mandato fuori. Inavvertitamente sono uscito dall’area tecnica, ripeto, non ci siamo capiti, e mi ha mandato fuori”.