I giallorossi, nonostante una partenza diesel e tanti ostacoli interni ed esterni, hanno dimostrato di avere tutte le carte per poter prendere in pugno le partite, a prescindere dall’avversario.
Partendo dal clamoroso dietrofront d’agosto dell’ex mister Liverani fino ad arrivare al caso-Falco ed alle ultime positività, il Lecce negli ultimi due mesi ne ha viste e passate davvero tante. Ostacoli che si sono susseguiti laddove non sommati, ritardando un processo di rodaggio e crescita del collettivo di Corini. Il quale, però sembra stia dando i primi importanti frutti.
L’avvio di stagione dei giallorossi non è stato certo dei più semplici ed esaltanti. Mister Corini ha avuto poco tempo per lavorare, e lo stesso lavoro di preparazione e messa a frutto del progetto-Corvino è stato inizialmente compromesso dal mercato, riguardante soprattutto l’interesse sui big. Gli interessi tramutati si sono tramutati in addio solo per Petriccione, portandosi tuttavia dietro almeno tre mal di pancia. Quello inatteso e rientrato di capitan Mancosu, quello più “rumoroso” di Tachtsidis e, ancor più criptico e complicato, quello di Falco. Il tutto contornato da qualche infortunio/defezione (Adjapong, Listkowski e Dermaku su tutti) e dalle inevitabili prime positività al Covid.
Situazioni difficili da trovare tutte assieme anche in una sola stagione, figuriamoci in due mesi. Il risultato lo si è visto sul campo, con i giallorossi che, salvo tratti di alcuni match e l’isolato successo di Ascoli, hanno balbettato e non poco. Tutto nella fisiologia di un campionato che, già di per sé, presenta ostacoli non indifferenti.
Il Lecce è però poi migliorato di partita in partita, complice la svolta tattica chiamata 4-3-1-2. Ma non solo, perché togliendo davanti i nuovi ostacoli, la squadra ha saputo sprigionare almeno in parte il suo potenziale, dimostrando da un lato che tanto ancora deve fare (anche con il Pescara gli errori non sono mancati), dall’altro che i numeri ci sono.
E’ risaputo che certamente non tutti i problemi e gli ostacoli possono essere preventivati o evitati. Ci sono variabili, come infortuni di gioco (vedi Listkowski e Dermaku) ed incognita pandemia, che non possono essere evitate al 100%. Sul resto (personalismi, mal di pancia, ambizioni intempestive), però, si può lavorare eccome. Remando in un’unica direzione, il Lecce può fare sfracelli. Magari non dominare il campionato, magari non andare sugli allori. Ma quantomeno assicurarsi una stagione da Lecce, senza dissidi interni che non fanno bene alla società, alla sua gente e nemmeno al singolo calciatore.
Basta con le cose personali…………..solo la maglia!
Davvero, il discorso è giustissimo. Chissà che corazzata potremmo essere senza ste cugghiunate de aumenti ecc.
Sottoscrivo tutto, in toto