Il responsabile del settore giovanile giallorosso, Gennaro Delvecchio parla a Il Quotidiano di Lecce (intervista di Francesco Buja) del settore giovanile.
RISPETTO PROTOCOLLO. «Stiamo cercando di mantenere una linea molto attenta riguardo al rispetto del protocollo sanitario, per far sì che possiamo garantire la salute dei nostri ragazzi. Le squadre delle categorie nazionali, quindi dalla squadra “Primavera” all’Under 15, si stanno allenando regolarmente, mentre per i piccolini abbiamo avuto un blocco, perché abbiamo dovuto svolgere un controllo generale dei ragazzi, sottoponendoli a un test, e adesso sono rientrati a fare allenamento, non a pieno regime però. Reputiamo infatti che il corpo e la mente hanno assolutamente bisogno di un’attività fisica e quindi grazie anche ai sanitari della nostra organizzazione stiamo facendo un ottimo lavoro».
PRIMAVERA. «Cercheremo di disputare un campionato di vertice, ma i fatti più importanti sono stati non vedere più Maselli come fuori quota in “Primavera” e non avere a disposizione Pierno e Monterisi, perché tutti impegnati in prima squadra. Quindi io spero che qualche altro ragazzo possa essere a disposizione di Corini e non avremo problemi se giocheremo con una formazione un po’ più giovane e se qualche partita non la vinceremo».
RAGAZZI STRANIERI. «C’è l’arrivo di ragazzi stranieri, che si sono subito ambientati e qualcuno di loro sta già partecipando agli allenamenti della Prima squadra».
UNDER 17. «Ha disputato delle partite molto interessanti. La prima l’abbiamo persa in casa, ma meritavamo di vincerla, perché abbiamo recuperato lo svantaggio e poi abbiamo sfiorato la vittoria, ma abbiamo perso negli ultimi minuti. La squadra sta crescendo tanto».
UNDER 16 E UNDER 15. «Vedo squadre più competitive rispetto all’anno scorso. Stiamo cercando di fare allenamenti molto intensi, a volte inserendo qualcosa di divertente ma anche di competitivo, perché bisogna sempre dare ai ragazzi un grande stimolo. Negli allenamenti vengono svolte delle esercitazioni con obiettivi a gara, per tenere altro l’agonismo e far produrre un po’ di adrenalina».