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Da matricola ambiziosa al flop-Toscano. Ma ora con Baroni è un’altra Reggina

Gli amaranto erano indicati in estate come una delle possibili sorprese. Solo ora, con l’arrivo dell’ex Lecce, è arrivata la svolta dei risultati.

Nonostante fosse un club che si riaffacciava tra i cadetti dopo una lunga assenza, la Reggina veniva indicata in estate come una possibile outsider in ottica playoff. La realtà è stata però ben diversa, e gli amaranto ci hanno messo pochissimo per capire che sarebbe stato un campionato travagliato, di lotta per tenersi lontani dagli ultimi posti. Ed i bassifondi sono stati messi a distanza di sicurezza solo nelle ultime settimane, quando sulla panca dei prossimi avversari del Lecce è arrivato l’ex giallorosso Baroni.

Nonostante fosse una neopromossa, si può considerare dunque la Reggina come una delle delusioni della prima metà di stagione. Il club calabrese non ha infatti mai nascosto le proprie grandi ambizioni, non lesinando altisonanti proclami e puntando su nomi dal passato illustre. In panca era stato confermato il tecnico autoctono, o quasi, protagonista della stra-vittoria dell’ultima Serie C: Mimmo Toscano.

Dopo l’illusorio avvio, fatto di risultati importanti come il pari di Salerno ed il tris al Pescara, l’undici calabrese ha perso colpi e posizioni. Con lo scivolamento in zona retrocessione ed i 3 punti in 8 gare a fine autunno è giunto anche il benservito per il timoniere della promozione. Al suo posto è arrivato Marco Baroni, che ha portato una ritrovata solidità ad una squadra che non riusciva più a segnare, complice il ko di Menez, e subiva tantissimo. Nelle ultime giornate, esclusa la sconfitta di Ascoli, è arrivata la scossa che ha tirato la Reggina fuori dalla zona playout di due punti.

Rosa alla mano, gli amaranto vantano come detto soprattutto grande esperienza, ma anche nomi interessanti in prospettiva. Tra i pali il non sempre convincente Guarna, in difesa invece dopo il no di Rami sono arrivati l’ex SPAL Cionek ed il greco Stavropoulos. A centrocampo c’è l’ex Lecce (come Di Chiara) De Rose, i talenti inespressi Crisetig e Folorunsho ma soprattutto, sulla fascia mancina, il bomber che non ti aspetti, Daniele Liotti. Davanti Menez e Denis sono garanzie, sebbene non certo come un tempo, ed il neo acquisto Micovschi proverà a portare freschezza.

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3 anni fa

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