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Falco: “Io, da Pulsano all’Europa League. La Serie A non ha creduto in me, colpa del sistema e…”

Intervistato dai colleghi di Minutidirecupero.it,  l’ex attaccante del Lecce Filippo Falco ha parlato del suo prossimo esordio europeo e del rapporto con il calcio italiano.

APPROCCIO SERBO. “Vi giuro che è stato meraviglioso. Ho scoperto una città bellissima, molto turistica, e una società davvero super organizzata. Certo, con la lingua sarà un po’ difficile, per fortuna ci sono Falcinelli e il mister che parlano italiano. Stankovic è come era da calciatore. Ha carisma e personalità da vendere, è un duro, chiede grande impegno e ci fa stare sempre sul pezzo”.

ESORDIO EUROPEO. “La partita di domani con il Milan per me è un sogno che si realizza, un’emozione grandissima. Il fatto di giocarla contro un club italiano, tra l’altro di tale prestigio, rende il tutto ancor più speciale. Sarà una serata bellissima, che io vedo come il coronamento di un percorso. Da un piccolo paesino della Puglia a calcare i campi dell’Europa League, non è roba da tutti. Questo percorso mi riempie di orgoglio”.

RIVINCITA. “Per me l’esordio continentale sarà una rivincita personale perché la Serie A non ha creduto abbastanza in me. Per arrivarci è stata durissima. A Bologna, finché c’è stato Delio Rossi che posso solo ringraziare, avevo giocato 9 delle prime 10 partite, poi è arrivato Donadoni che non mi vedeva proprio, e non so perché. Con grande umiltà posso dire che con me non si è comportato benissimo. Il Bologna mi ha mandato in giro in prestito senza darmi alcuna possibilità. Ho ricominciato in B a Benevento, da protagonista. Credevo a quel punto di essermi riconquistato la A sul campo, e invece l’anno dopo non mi hanno confermato. Non so per colpa di chi, ma per me è stata un’enorme delusione, una mazzata e per alcune notti non ho dormito. Magari la colpa non fu di Baroni, ma per quello che gli avevo dato forse avrebbe dovuto spendersi di più per la mia riconferma“.

MOTIVI. Per arrivare in Serie A ho dovuto vincere un’altra volta in B, a Lecce. Altrimenti, probabilmente, ancora una volta non si sarebbero accorti di me. Il perché me lo sono chiesto per anni, senza mai riuscire a darmi dei motivi. Un po’ era colpa del sistema, poi probabilmente sbagliavo qualcosa anch’io. Magari mi sono migliorato e completato solo nel tempo. Resta il fatto che sapete meglio di me come va in questo sport, che non è sempre troppo meritocratico. Le responsabilità sono da dividere sempre al 50%, anche se poi non è che sia un difensore, dunque più difficile da notare. Le mie caratteristiche sono ben precise, le mie qualità teoricamente sono più facili da notare, poiché spiccano. Come facevano a non vedermi? Ma fa nulla, mi godo dove sono arrivato. Sono partito da un piccolo paesino e domani gioco in Europa League, ho scelto la Stella Rossa soprattutto per questo”

QUI la prima parte delle dichiarazioni di Falco che torna sull’esperienza al Lecce.

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Rico
Rico
3 anni fa

La serie A non crede in te perché non sei da Serie A

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3 anni fa

ahahahaha ma cittu scemu

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