Il direttore sportivo dei bianconeri ha raccontato a Passione Ascoli Magazine della sua ansia nel seguire le gare in tribuna, con un aneddoto particolare risalente al match di Lecce.
“Quando facevo il calciatore vivevo molto la gara, ero un sanguigno e non la soffrivo. Ora rispondo al telefono anche fino a due minuti prima della gara ma poi entro in ansia e, non potendo incidere o sfogare l’adrenalina, soffro due volte la tensione. Ad esempio a Lecce sono andato via dallo stadio a un quarto d’ora dalla fine, ho messo il telefono offline, le cuffiette e calcolato il tempo alla fine della partita per tornare a match concluso. Poi ho chiamato mia moglie ed abbiamo vissuto insieme gli ultimi 30 secondi. Rientrato allo stadio a vittoria ottenuta i ragazzi parlavano del rigore sbagliato da Mancosu, ma io a lungo non ne ho saputo nulla”.