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Corini esonerato, i numeri di un’annata tra calo finale e rendimento altalenante

Si conclude dopo un solo anno l’avventura di Eugenio Corini sulla panchina del Lecce. Il calo verticale delle ultime giornate costa caro al tecnico bresciano, che incassa così il sesto esonero della sua carriera.

Con la risoluzione unilaterale operata dal club, si chiude l’incarico di Corini. La decisione, ufficializzata nel primissimo pomeriggio dopo le prime indiscrezioni della mattinata, è figlia della mancata crescita percorsa dai giallorossi durante l’intera conduzione del campionato di Serie B. Pesante è stata poi la rimonta subita per mano di Salernitana e Monza quando, a quattro giornate dalla fine, il Lecce ha dilapidato il proprio vantaggio vincendo solo una gara nelle ultime sei.

Per Corini è il sesto esonero della carriera. Prima del Lecce, si erano risolti unilateralmente gli accordi, in ordine cronologico, con Crotone (2010/2011), Chievo (2014), Novara (2018) e due volte Brescia in A nel 2019/2020. Per la prima volta in carriera, Corini ha iniziato e terminato un campionato con la stessa squadra.

Anche nel successo al Rigamonti, Corini prese in carica il Brescia dopo la prima parentesi a guida Suazo. Il Lecce ha chiuso a 62 punti, al quarto posto, vincendo 16 gare, pareggiandone 4 e perdendone 8, per una media punti di 1.63 (1.81 per la Salernitana, 1.92 per l’Empoli). Con il Brescia, due anni fa, Corini superò il Lecce di Liverani chiudendo in testa a 67 punti (media 1.86, spalmata su 36 gare e non su 38).

Le Rondinelle con Donnarumma e Torregrossa in avanti sono state un rullo compressore quando si trattava di vincere: il 54.55% di vittorie su gare giocate distacca sensibilmente il 41.46% toccato dal Lecce presente, più discontinuo nel primo campionato del post-lockdown. I pochi successi (7 su 19 nel girone d’andata e 9/19 nel ritorno) hanno pesato allo stesso modo del calo finale. Oltre alla brutta conclusione di regular season con il sogno in mano, non può essere trascurato lo score della prima parte di stagione, sì inficiata dalle criticità dell’arrivo in fretta e furia misto ai tumulti di spogliatoio. Dopo il 2-2 con l’Empoli, riacciuffato alla fine grazie a Rodriguez-gol, il Lecce ha compiuto il giro di boa al settimo posto, con 30 punti, a 8 lunghezze dalla vetta e a 4 dal treno promozione.

Agli annali resterà impresso il calo delle ultime gare dopo la sospensione decisa a seguito del focolaio scoppiato in casa Pescara, ma i numeri del Lecce coriniano dicono anche altro. Il rendimento altalenante della formazione, che ha però toccato con mano concretamente la possibilità di raggiungere l’impresa Serie A grazie alla rimonta di primavera, ha indotto la società alle valutazioni, immediate dopo l’eliminazione suggellata nella tarda serata di giovedì dopo il pareggio con il Venezia, sfociate nella risoluzione unilaterale ufficializzata oggi.

 

 

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2 anni fa

Era ura

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2 anni fa

Ranieri è libero, fate voi.

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2 anni fa

Ritorno di Liverani

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2 anni fa

Peccato. Andavamo cosi` bene…

Gianfry
Gianfry
2 anni fa

Abbiamo constatato che ci vogliono giovani che corrono e grazie a Corvino possiamo stare tranquilli che ne porterà degli altri. E con i giovani vedrei come allenatore il grande Zeman.

Bar BIGGI
Bar BIGGI
2 anni fa

DECISIONE PRESA POST DELUSIONE,, SE MANCOSU FACEVA IL 2 A 1, SI PARLAVA DI ALTRO, MERITI E DEMERITI DI UN ALLENATORE DOVUTI A PRESTAZIONI DI CALCIATORI IN NETTA FASE CALANTE,,,,MAGGIO LUCIONI MANCOSU PISACANE MECCARIELLO ,,PER NON DIRE NIKOLOV, YALCIN, LA COLPA PIU GRANDE DI CORINI E AVER FATTO TIRARE UN RIGORE AD UN CALCIATORE CHE CON GRANDE RISPETTO DOVEVA TIRARSI INDIETRO PER I MOTIVI CHE TUTTI SAPPIAMO.

paolo
paolo
2 anni fa
Reply to  Bar BIGGI

Agree.
E allora tutta la colpa non è poi di Corini con questi calciatori che ormai sono in fase calante( eccome) i primi e proprio mediocri i secondi.
Questo è quanto messo a disposizione del mister .
Aggiungo che non riesco a spiegarmi il comportamento squadra nelle ultime 4 partite e l’ agonismo sciorinato invece nell’ ultima gara.

Antonio
Antonio
2 anni fa

Corini un signore, è quel buffone di Corvino che deve andare a lavorare..

AL
AL
2 anni fa
Reply to  Antonio

E tu perché non ti spari?

Lupiae nel cuore
Lupiae nel cuore
2 anni fa
Reply to  Antonio

Smettila di sbraitare, hai nauseato tutti

Antonio Arnesano
Antonio Arnesano
2 anni fa

I numeri li conosciamo..quello che manca e’ il MOTIVO per cui gli stessi giocatori con lo stesso allenatore fanno una caterva di punti e di gol sino a Pisa, e poi diventano 11 brocchi sino alla semifinale con il Venezia..cosa diavolo e’ successo?

Arrigo
Arrigo
2 anni fa

Concordo con la domanda

gioars
gioars
2 anni fa

Facile lo spogliatoio si è rotto, Corini non è stato più all altezza della situazione, ha incominciato a fare formazioni assurde.

Antonio Arnesano
Antonio Arnesano
2 anni fa
Reply to  gioars

mica tanto facile..perche’ dopo pisa si e’ rotto lo spogliatoio, sempre che questo sia il reale MOTIVO..

Fabrizio
Fabrizio
2 anni fa

Cerco di rispondere intromettendomi nella discussione. Probabilmente quelle 6 vittorie (in cui comunque si notavano pecche) hanno rappresentato un exploit di quel momento. Ma quando sono venute a mancare le energie, dopo quel tour de force, non ci sono stati i ricambi adeguati

Antonio Arnesano
Antonio Arnesano
2 anni fa
Reply to  Fabrizio

non riesco a darmi questa spiegazione perche’ la rosa del cittadella, ad esempio ma potrei citarne altre, e’ nettamente inferiore alla nostra ed hanno fatto tutti lo stesso campionato..anche le loro riserve non sono all’altezza..tutte le squadre hanno titolari e riserve e qualche differenza tra loro ci sara’, eppure la salernitana e’ in A per nostro demerito..

Fabrizio
Fabrizio
2 anni fa

Ma siamo sicuri che noi siamo/eravamo più forti di Cittadella e Salernitana e delle altre squadre in generale? Solo Chievo e Reggiana abbiamo battuto sia all’andata che al ritorno. Con le altre abbiamo fatto in un modo e nell’altro fatica

Carlo
Carlo
2 anni fa

Il filotto delle 6 vittorie consecutive è coinciso con il rispolvero di Pettinari che era il Torregrossa del Brescia. Poi è capitato che le altre squadre hanno preso le contromisure, il centrocampo è piú adatto a costruire che a distruggere quindi non riesce a fare filtro, non si sopperisce a questo con variazioni tattiche con le dovute rotazioni, con giocatori arrivati alla fine cotti fisicamente e mentalmente.

Joe
Joe
2 anni fa

Coda non ha segnato un Goal da Aprile, ma perché ha insistito così tanto su di lui. Un capocannoniere in pensione anticipata

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