Il difensore romano si è presentato nell’odierna conferenza stampa.

RISCATTO. “Ho giocato poco e vengo dall’anno per me più difficile. Non ho avuto la fortuna di fare il ritiro col Bologna ma mi sono preparato individualmente a Roma con un coach personale e a Bologna con un preparatore messo a disposizione dalla società. L’aspetto fisico è da curare, era importante colmare il gap lavorando nel periodo estivo. Mi manca il ritmo squadra ma quello si troverà nelle dinamiche quotidiane”.

RITORNO IN SERIE B. “Che tipo di campionato sarà? E’ un torneo che conosco dove sono stato per 3 anni, al quale sono legato per raggiungere la A. Devo tantissimo alla B. Da quando l’ho navigato io è cambiato poco. Sarà sempre equilibrato come tutti gli anni, pieno di sorprese e pieno d’insidie”

RABBIA. “Credo nella cultura del lavoro. Io ho dato il mio contributo a ogni risultato anche se ho giocato poco. Ho lavorato tanto per guadagnarmi una categoria nella quale ho sfruttato le occasioni e nella quale ho fatto vedere le mie potenzialità. Oggi riparto con una fame incredibile e con una voglia di rimettermi in gioco che non ho mai avuto. Quest’opportunità è un tassello importantissimo”.

CARATTERISTICHE. “Io nasco come un centrocampista centrale, poi ho fatto il centrale e il terzino destro. Ho sperimentato diversi ruoli e la mia duttilità può essere importante. Posso fare tutti i ruoli della difesa. Io nasco come difensore e sulla fascia ho caratteristiche più difensive. Il mio pensiero è non subire gol e difendere il risultato. Ci ho preso gusto però anche a spingere abituandomi in Francia e spero di crescere ancora”.

ALLENATORI. “Ho avuto tantissime guide. E’ difficile dire chi mi ha formato più di un altro. Ognuno ti dà qualcosa e l’intelligenza sta nel capire il quid da ognuno. Inzaghi mi ha dato l’opportunità di esordire in A con gol. In Francia ho avuto l’opportunità di confrontarmi con un calcio diverso”.

BARONI. “Ho parlato col mister, è stato decisivo per portarmi qui. Avremo modo di lavorare su tanti aspetti e non vedo l’ora di entrare in concreto nel lavoro”.

AMIENS. “E’ un calcio molto diverso, molto fisico. All’inizio ho avuto difficoltà, ci sono tante transizioni e situazioni a campo aperto, ma dopo poche partite ho capito che lì ci si sofferma sul duello individuale e meno sul reparto. Da qui sono migliorato e quell’esperienza mi ha lasciato molto”.

BLIN E GENDREY. “Lecce rappresenta un passaggio importantissimo. Io divento di proprietà del Lecce dopo tanti anni in prestito. Questo è un aspetto non trascurabile. Con Valentin e Alexis ho condiviso una stagione in Francia da protagonisti eravamo a tre punti dalla salvezza e siamo stati retrocessi d’ufficio. Ho voglia di rivalsa anche per quello. Entrando in contatto col direttore, con Trinchera e col presidente ho capito che a Lecce c’è tanto senso di appartenenza. Voglio entrare in quest’atmosfera”.

CALCIO E CINEMA. “Io figlio d’arte? Hanno capito da subito che io avevo una passione per il calcio e non per il cinema. Che dire, io ho papà attore, l’ho sempre seguito in tournee ma poi quando sono cresciuto è rimasto solo il confronto quotidiano sulle nostre cose. Se ne sono accorti molto presto”.