L’ex portiere giallorosso, in rosa nel 2017/2018 e ora in forza al Gravina in Serie D, ha scritto un libro in cui racconta una storia di amicizia e disabilità. Si riporta di seguito uno stralcio dell’articolo dedicato da algrama.it
Il suo volume è un testo autobiografico. Il testo autobiografico è un testo nel quale l’autore racconta la sua vita. La parola autobiografia infatti deriva dal greco ed è composta da tre parole: autos che significa “se stesso”, bios, che significa vita e “grafia”, che significa “scrittura”. Paolo racconta la sua vita e quella di un suo sincero amico, Michele. Un viaggio in cui Michele e Paolo coinvolgono il lettore, portandolo con loro in classe, sul campo o in macchina a ripercorrere, forti e intense, le emozioni di questi anni insieme. Il lettore si scoprirà più consapevole e cosciente: la diversità̀ è un limite che non esiste.
“Una storia tutta al naturale – sostiene Paolo – senza filtri o mezzi termini che racconta la nascita tra i banchi di scuola di un’amicizia dal valore inestimabile, quella con Michele, affetto da tetraparesi, costretto a muoversi solamente in carrozzina”
Una storia commovente che insegna come qualunque ostacolo di vita possa essere superato con il supporto di un amico, un racconto che ha molto da insegnare. Il libro è una piacevole e intrigante cronaca di “un viaggio sognato da tempo, un percorso fatto di amicizia, solidarietà, perseveranza e ottimismo. Un viaggio che ti trascina tutto d’un fiato, quasi togliendoti il respiro. Per poi, in conclusione, restituirti un vento caldo di consapevolezza”.
Paolo Vicino decide di intraprendere l’avventura calcistica all’età di 10 anni nel ruolo di portiere. Una passione, la sua, che si trasforma col tempo in un vero e proprio lavoro. Durante il suo percorso scolastico incontra sul suo cammino Michele. La loro storia di amicizia è qualcosa di semplice e straordinario. Nel 2019 i due danno vita a un progetto sociale ed inclusivo chiamato “DiversAbilità”, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare i giovani ed indurli ad avvicinarsi al mondo della disabilità tramite la testimonianza della loro fantastica amicizia.
L’abito mentale e lo stile di vita di Paolo ci incoraggia a vivere, a vivere a misura d’uomo si direbbe. Paolo è veramente una persona perbene, un galantuomo. Auguri.
