Il portiere, leccese del quartiere Casermette, ha raccolto l’eredità di Fabio Lucioni al 75′ di Brescia-Lecce.

Dopo Franco Lepore, un figlio del Salento ritorna a essere il condottiero del Lecce. Marco Bleve a 26 anni si toglie la soddisfazione di entrare, da leccese, nel novero dei capitani della squadra giallorossa. Per il portiere, l’anno scorso ai margini a causa della contemporanea presenza di Gabriel e Vigorito, si è aperta la via del debutto stagionale nel difficile match in casa dei lombardi a causa dell’ematoma al braccio che ha fermato il brasiliano.

Bleve, sceso in campo all’inizio nella porta sotto la Curva Nord bresciana, si è disimpegnato nell’ordinaria amministrazione nella prima porzione di gara. Nella ripresa, coi padroni di casa più pericolosi, Marco Bleve è salito in cattedra con due interessanti parate. La prima, doppia dopo un’uscita nata da un cross di Pajac, su un tiro da fuori di Bertagnoli. Marco ha smanacciato alla grande un pallone che rischiava d’insaccarsi sotto la traversa. Ben più difficile è stato l’intervento ravvicinato con cui Bleve ha detto no a Bisoli, autore di una deviazione ravvicinata a botta sicura su corner di Pajac spizzato da Tramoni. Nei minuti finali, capitan Bleve non ha potuto opporsi all’altro tiro da pochi passi del suo omologo bresciano Dimitri Bisoli, autore del gol del pari dopo il palo di Chancellor.

Il ragazzo nato a San Cesario, che non scendeva in campo in B da Lecce-Carpi 4-1 del 2018/2019, ha collezionato ieri la quindicesima presenza in cadetteria, la sesta con il Lecce dopo le nove alla Ternana nel 2017/2018. La prima apparizione di questo campionato coincide con una giornata da ricordare.

Il nome di Marco Bleve resterà così negli annali del calcio leccese. Tanti giovanissimi che, guantoni alla mano, volano quotidianamente su ogni campetto della città e della provincia sogneranno un giorno di avere la fortuna di vestire la prestigiosa fascia di capitano.