L’allenatore del Como ha presentato così la partita contro il Lecce, in programma domani alle 14. Queste le parole riprese da LarioSport.

ATTEGGIAMENTO. “Sono contento del lavoro delle ultime due settimane. Ci arriviamo bene, a livello fisico, tecnico e tattico. Ma non basta, dovremo essere contenti anche dopo la partita…

ELEMENTI. “I nuovi? Blanco ha voglia, sta studiando italino si integrerà: è da un po’ che non gioca e deve avere pazienza. Ciciretti è un giocatore affermato che non conoscevo personalmente: ha qualità tecniche ed è forte, pure lui ha bisogno di trovare il ritmo partita. Nardi? E’ una mia creatura, l’ho avuto al Novara in Primavera ed è un ragazzo molto migliorato: sarà utile, perché ha caratteristiche che altri centrocampisti della rosa non hanno. Se giocheranno dall’inizio? Hanno anche bisogno di un po’ di preparazione tattica, ma non il discorso nel loro caso è soprattutto fisico più che tecnico. Come li utilizzerò? Abbiamo tanti giocatori, verranno utili tutti. Da qui fino a fine febbraio saremo sempre in campo e quindi capiterà di fare turn over: stavolta lo faremo, lo dico prima”.

ATTACCO DALLE FASCE. “Abbiamo cecato di esprimere sempre un calcio spregiudicato, ci è andata talvolta bene, altre volte meno. Se ci fosse Chajia a disposizione, giocherei con lui e Parigini. Ora la filosofia non cambia: contro il Lecce giocheranno due esterni offensivi, Iovine con tutti questi esterni torna la prima alternativa come terzino o, in caso di necessità, esterno “tattico”. 

IL LECCE. “Per me è la squadra più forte e non lo dico ora perché li affrontiamo. E’ fortissima in attacco, forte in difesa e a centrocampo ha mezz’ali che sanno inserirsi. Dimentichiamoci la partita dell’andata, era un Lecce in rodaggio”. 

POST MERCATO. “Inizia un altro campionato dopo questa sessione. Le squadre forti lo sono diventate ancora di più, chi aveva problemi si è rafforzato. Diventa davvero difficile. Noi dobbiamo essere bravi a capire che quanto fatto di buono nell’andata va messo da parte. Questo mercato ha dato la sensazione che ci siano più soldi e che sono tante le società che puntano a salire: una competizione così non si vedeva da anni”.