Il capocannoniere della Serie B era finito nel mirino delle critiche per un paio di errori in zona gol. Poi una serie di prove da campione per trascinare il Lecce.
Vi ricordate il post Como-Lecce e le tante critiche (alcune legittimissime come naturale quando ci sono degli errori, buona parte esagerate) piovute su Massimo Coda? Sembra passata un’eternità. Si perché errare è umano, soprattutto per chi come il bomber quest’anno è chiamato a svolgere il ruolo di regista avanzato e smistare palloni, oltre a rifinire le azioni. Ciò che conta, però, è mettersi le cadute alle spalle e trasformarle in benzina fondamentale per imbastire una Reazione che merita la “r” maiuscola.
Dopo il palo dagli undici metri del Sinigaglia per Coda è arrivato un altro difficile pomeriggio, stretto nella morsa Glik-Barba, senza dubbio nella top 5 delle coppie di centrali più forti del campionato. Eppure anche con il Benevento il suo l’aveva fatto, inventandosi l’imbeccata a Gargiulo che propiziò il gol di Strefezza. Ma il meglio doveva ancora venire.
Le successive quattro gare hanno mostrato un attaccante che, lo abbiamo conosciuto, ha tanti pregi (“ma cosa c’entra con la Serie B?”, domanda che sentiamo porre puntualmente al telecronista di turno) e qualche difetto, come tutti. Un attaccante che però riesce ad essere fondamentale come pochi nel suo ruolo, trovando sempre il modo per essere decisivo per la sua squadra, senza sprofondare nelle difficoltà. Vedi Alessandria, una prodezza da fenomeno che tiene lì in alto il Lecce. E poi il Crotone e l’abilità di far sembrare facile una staffilata all’angolino che facile non era, bissata dal penalty conquistato e realizzato a scacciar via i fantasmi comaschi.
Il bis con il Cittadella è arrivato, di gol (e di prestazione, tra i pochi a salvarsi a prescindere dalla volée) ma non di risultato. Così, nel big match di Monza lo scottante pallone per riportare i Lecce in vetta, battere una diretta concorrente e chiudere un cerchio di vendetta per quel pallone calciato sul palo qualche chilometro più a nord del Brianteo. Gol e blitz giallorosso, con il clamoroso doppio palo a negargli la doppietta. E cosa dire se non ci fossero state le prodezze all’ultimo secondo di Pisseri (Alessandria) e Kastrati (Cittadella)? Il Lecce sarebbe ora primo a +4 sulla terza. Poco o nulla importa rammaricarsi del passato. Sguardo al futuro, con la speranza che il meglio che doveva venire non sia finito qui.
Coda non si discute, ha sofferto la nuova posizione imposta da Baroni ma nonostante tutto è un centravanti di razza. Coda facci sognare.
Pensavamo di avere solo strefezza,ci siamo accorti che tu non sei da meno, Grazie continua così
Campione avresti meritato più fortuna!! Ma puoi rifarti con noi💛❤️ vogliamo la A