Calcio Lecce
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Sticchi: “La promozione? Parte da Lecce-Parma 3-4. Abbiamo fatto qualcosa di clamoroso”

Il presidente dell’Unione Sportiva Lecce, ospite ieri sera della libreria Feltrinelli di via Templari, ha parlato della promozione appena raggiunta, confrontandola con alcune del passato, per poi proiettarsi al prossimo campionato.

Saverio Sticchi Damiani esordisce così nell’incontro inaugurato dalla presentazione del libro del giornalista Pierandrea Casto ““Sogni divenuti realtà. Le promozioni del Lecce in A”: “Le promozioni del Lecce ripercorrono un po’ la mia vita, da quando nel 1985 ero ragazzino e con mio padre andavo allo stadio. Ogni promozione rappresenta una tappa del mio percorso, l’emozione del tifoso è sempre la stessa, nelle ultime però, da presidente, c’è stata una responsabilità in più. Vorrei fare una profezia. Spero tanto che questa promozione sia l’ultima, vorrebbe dire tante salvezze da celebrare”.

E poi sul campionato di quest’anno concluso al primo posto: Quest’anno è stata una promozione clamorosa, raggiunta con l’età media più bassa della Serie B e tanti giovani di proprietà, non in prestito, coadiuvati dai senatori che hanno fatto un grande campionato”.

Sticchi Damiani parla di una promozione nata da molto lontano: “Il decimo accesso in A nasce dalla serata in cui perdemmo la massima serie dopo la sconfitta contro il Parma. Il giorno dopo mi recai a casa di Pantaleo Corvino e gli chiesi se, dopo esser arrivato in Champions League e vissuto il grande calcio, aveva voglia di fare ciò che facevo io per la squadra della nostra terra. Aggiunsi che solo una missione così gli avrebbe ridato le giuste motivazioni facendo rivedere uno dei migliori Corvino di sempre. Così è stato. Oltre ai successi della prima squadra, abbiamo ricostruito la Primavera, portata in A e salvata”. E poi un appunto personale: “Io nascerò e morirò presidente del Lecce. La mia carriera professionale non è nel calcio”.

Il primo dirigente è poi chiamato al confronto tra le due promozioni centrate sotto la sua guida, quella con Liverani nel 2018/2019 e oggi: “Sono due promozioni molto diverse. La prima è giunta sull’onda dell’emotività dalla Serie C, somiglia molto al doppio salto centrato da Ventura. Pensavamo di fare un campionato tranquillo e poi a gennaio decidemmo di fare un sacrificio tesserando due-tre elementi per fare la differenza. Mancarono però delle concorrenti: il Palermo era fortissimo e si suicidò sportivamente anche a causa dei problemi societari, nella regular season mancò poi il Verona. Con Liverani in A facemmo 35 punti, oggi ci saremmo salvati. Se poi penso alle mostruosità del Var nel finale di quel campionato…”.

Con Baroni la musica è stata diversa: “Quello appena concluso è stato un campionato incredibilmente difficile, c’erano più di 10 squadre attrezzate per la Serie A: il Crotone, che poi è retrocesso, il Parma che a tratti si è trovato in lotta per non retrocedere nonostante i milioni spesi, Benevento, Pisa, Ternana. Arrivare davanti a tutti con i giovani, vincendo la classifica cannonieri, miglior difesa, coppa disciplina con nessun espulso…è stato un capolavoro. Ho visto la finale di ritorno Pisa-Monza: gli ospiti hanno inserito cinque giocatori fortissimi a gara in corso e in rosa ne avevano altri dieci dello stesso calibro che non sono scesi in campo. Il Monza aveva due rose”.

Le considerazioni sulla cadetteria si proiettano alla nuova quotidianità: La B è cambiata, nel 2018/2019 c’erano ancora le sorprese, ora tante società sono capitanate da fondi americani e si possono permettere un monte ingaggi di 40-50 milioni. Ciò rovina la competizione. Vedo poi la prossima Serie B, sarà un campionato da diventare matti”.

Sticchi non nasconde la sua razionalità e pensa alle prime battute del torneo vinto: “Prima di iniziare il campionato guardavo la parte bassa della classifica. Se avessimo sbagliato l’avvio ci saremmo trovati in difficoltà. Dopo il pari col Como, tutta Lecce sperava di non retrocedere. In ogni caso, abbiamo vinto e se devo decidere di fare un campionato tosto…ecco preferisco fare la Serie A dove proveremo a fare un capolavoro”. 

Prima di salutare, il presidente esprime delle considerazioni da tifoso sugli ospiti della serata Luigi Garzya, Paolo Baldieri e Vincenzo Mazzeo, ex calciatori del Lecce: “Garzya era uno dei difensori più importanti d’Italia. Baldieri e Mazzeo erano dei calciatori simili per un aspetto: quando erano in giornata ammattivano le difese avversarie. Oggi non esistono giocatori con una qualità tale da vincere le partite da soli come facevano loro, ora è tutto ingabbiato nel tatticismo. Forse Strefezza conserva dei tratti così un po’ anacronistici”.

 

 

 

 

 

Subscribe
Notificami
guest

3 Commenti
più nuovi
più vecchi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
Commento da Facebook
Commento da Facebook
1 anno fa

grande saverioooo

joe
joe
1 anno fa

Infatti non c’è paragone. Questa è stata la miglior promo in A in assoluto, anche rispetto alla precedente. Le vittorie schiaccianti contro il Monza (una squadra con due rose) sono state rivelatrici. Con Liverani il doppio salto fu grazie anche al suicidio del Palermo..Non si può dimenticare…

svrinka
svrinka
1 anno fa
Reply to  joe

di nuovo con questo suicidio del Palermo! Il Palermo, nelle condizioni in cui era, non doveva neanche iniziare quel campionato!

Articoli correlati

Il 20 aprile 1986 ci fu il ribaltamento del trionfo annunciato della Roma. Uno stadio...
lecce empoli
I giallorossi, la squadra che ha realizzato più gol negli ultimi minuti, dovranno sfatare dei...
Due le soluzioni naturali a disposizione di Luca Gotti per Sassuolo-Lecce qualora l'albanese non ce...

Dal Network

Il centrocampista equatoguineano ha parlato dell'importante match in programma domenica contro la squadra di Luca...
Piove sul bagnato in casa Salernitana, prossima alla retrocessione in B dopo una stagione disgraziata:...
L'ex portiere, tra le altre di Chievo Verona e Palermo, ha detto la sua sulla...

Altre notizie

Calcio Lecce