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Milanesi e Juve le favorite, il Lecce se la può giocare con altre cinque. La griglia della Serie A 2022/23

La Roma regina del mercato può essere la prima outsider, poi Napoli e Lazio. Dietro c’è incertezza e più di una può essere risucchiata.

A poco più di due mesi dalla conclusione dell’ultima edizione la Serie A riapre già i battenti per una stagione resa unica dal lungo stop per Qatar 2022. Tra poco meno di 24 ore scatterà il via per il massimo campionato 2022/23, torneo che, come avvenuto soprattutto nelle ultime stagioni, si prospetta avvincente ed incerto. Un Lecce neopromosso dopo due stagioni di B si presenta ai nastri di partenza ancora incompleto, ma spinto da un entusiasmo unico e dalla voglia di sovvertire pronostici non favorevoli con le tante scommesse targate Corvino.

Di buono per i giallorossi c’è che sono diverse le squadre che appaiono ancora in ritardo ed altrettante quelle che, qualora non andasse tutto come previsto, potrebbero essere risucchiate nella zona calda. Bagarre anche in vetta, dove alle big di Milano ed alla Juve si aggiunge la Roma, con Napoli e Lazio sempre in agguato ed il tandem Fiorentina-Atalanta affamato di Europa. Il tutto a comporre un prologo riassunto nella nostra griglia di partenza della Serie A 2022/2023.

LOTTA SCUDETTO:

Milan – E’ la squadra Campione in carica, è la squadra che ha dimostrato che credere nei giovani ed avere idee di gioco chiare può essere più importante di collezionare i nomi (soprattutto quando, in era di vacche magrissime come quelle del pallone italico, questi nomi sono solo gli scarti delle big europee). Siccome le premesse, sia a Milanello che altrove, sembrano essere le stesse, è giusto che i rossoneri siano un pelo avanti agli altri nei blocchi. L’addio di Kessiè può pesare ma anche essere bilanciato dalle forse fresche belga

Inter – Le possibilità che si ripeta il testa a testa della passata stagione ci sono tutte, e stavolta con un Lukaku in più sponda nerazzurra dei Navigli a rendere devastante la miglior coppia d’attacco della Serie A. Inzaghi ha ora l’esperienza per non replicare gli errori causanti il calo della scorsa stagione, il gioco  può vantare una maggiore sinergia. I big dovrebbero restare tutti a tenere ancora alte le quote vittoria

Juventus – Chiude il podio delle favorite la squadra che ha più fame di tutte, una Juve che dopo aver rischiato per due stagioni di fila di restare addirittura fuori dalla zona Champions ora non può più sbagliare. Per Allegri molta più pressione ma anche la forza portata dai colpi Di Maria, Pogba e Kostic che innalzano vertiginosamente la qualità, aspetto sul quale i bianconeri avevano pagato troppo di recente. L’unico gap da colmare è ora sul piano di una manovra ancora tutta da testare e migliorare

Roma – La regina del mercato estivo 2022 si inserisce con il grado di outsider o possibile sorpresa nel novero delle pretendenti al tricolore. Mourinho ha “sbloccato” una squadra spaventosamente poco vincente in relazione alle spese, che quest’anno non sono mancate sotto il profilo degli ingaggi che hanno non troppo da invidiare alle altre big. Se la difesa regge e l’ambiente si mostra maturo non crollando alle prime difficoltà, può davvero dire la sua

ZONA EUROPA:

Napoli – Scivolamento in basso inevitabile per il Napoli, costretto a “ripartire” dal grado di inseguitrice dopo una stagione in cui era riuscito a sognare davvero lo Scudetto. Perdere in un solo botto capitano, faro della mediana, leader difensivo (nonché miglior centrale del campionato) e portiere è roba da mettere ko chiunque. Lodevole la scelta di ripartire da scommesse (Kvaratskhelia probette grandi cose), come appunto furono Koulibaly e Ruiz su tutti, tuttavia per Spalletti il lavoro per finire tra le prime quattro (o anche sei) è in salita

Lazio – Lavoro interessante (finalmente, direbbe qualcuno) sul mercato, sebbene nel solito contesto di polemiche tra piazza, club e qualche calciatore, vedi il caso Acerbi o la situazione scomoda di un ex trascinatore come Luis Alberto. Marcos Antonio è giocatore da Sarri in un contesto tecnico ancora non troppo sarriano, poi il colpo Romagnoli e quelli di prospettiva come Gila, Casale e Cancellieri. Per la Champions ci vorrebbe un’impresa anche se il materiale e le idee non mancano

Fiorentina – Il mercato estivo in essere ha completato una rivoluzione tecnica partita la scorsa stagione dopo anni troppo deludenti. Dodò e Jovic gli innesti più interessanti, Gollini e Mandragora gli elementi chiamati al salto di qualità. Confermarsi in Conference sarebbe già un bel traguardo, sebbene arrivare in fondo alla manifestazione riportando un trofeo a Firenze e la Viola in Europa League potrebbe essere l’obiettivo principale

Atalanta – Dopo tante stagioni da certezza per la lotta al podio della Serie A, la Dea si presenta in griglia con un nuovo vecchio vestito, quello di incognita. La curiosità attorno ad una squadra che si presenta in gran parte con la solita ossatura rimpinguata di giovani come Okoli, Ederson e Lookman è se saprà evitare di ripetere la troppo altalenante al ribasso passata stagione. L’assenza di Coppe dopo un periodo d’oro può rappresentare paradossalmente un assist di non poco conto

META’ CLASSIFICA:

Sassuolo – La capolista della seconda parte di una Serie A che anche quest’anno si presenta un po’ divisa in due tronconi, tra big con licenza di sognare l’Europa e “provinciali”. Non avessero perso Scamacca, chi lo sa, i neroverdi avrebbero anche potuto osare, perché i confronti diretti con le big in cui non se la sono giocata alla pari sono quasi nulli. Se Pinamonti dovesse riuscire finalmente ad esplodere, Berardi ripetersi e novità come Thorstvedt e Ceide sorprendere, chi lo sa, potrebbe essere proprio il Sassuolo la prima outsider in zona Europa

Torino – Gli addii di Belotti e Bremer sono di quelli che fanno male anche se ora stanno arrivando i rinforzi. Radonjic, Vlasic e Miranchuk portano fantasia, a Pellegri affidato non solo il futuro bensì anche il presente dell’attacco. Ancora qualche perplessità sulla retroguardia, dove spetta a Juric il compito di ricostruire e ridare la sicurezza ad un reparto che, per forza di cose, risulta notevolmente indebolito

Verona – Gli addii di Caprari, Simeone e soprattutto di Tudor tolgono certezze ad un Hellas che riparte da Cioffi e dalla sua ottima metà di stagione a Udine. Una scommessa di non poco conto e lo stesso si può dire per buona parte degli innesti dal mercato. Un denominatore in comune con quasi tutte le realtà del campionato grandi escluse, elemento che mantiene i gialloblù comunque una spanna sopra alle compagini più “pericolanti”

Udinese – Sottil dalla difesa alla panchina di un’Udinese che riparte da lui dopo l’altalenante scorsa stagione. Un piccolo azzardo per cui alla Dacia Arena sono abituati, come dimostra una campagna di afforzamento fatta, ancora una volta, di elementi esotici. Stavolta quasi tutte le certezze sono confermate e niente addio pesantissimo in stile De Paul, anche se la partenza di Molina sempre direzione Colchonero apre la strada alla necessità di nuove scommesse da vincere

Bologna – Il guerriero Sinisa è pronto a spingere il suo collettivo all’ennesima stagione tutta cuore ed ostacoli da superare. I felsinei sono stati costretti a registrate gli addii pesanti ma contornati di plusvalenze di Theate, Hickey e Svanberg ed ora si trovano leggermente scoperti in difesa, mentre a centrocampo sono arrivati Ferguson e Cambiaso a suonare la carica. Davanti solo conferme: se Arnautovic, Orsolini, Barrow e Sansone torneranno ai promettenti fasti (per l’austriaco già palesati nella scorsa annata, infortuni a parte) al Dall’Ara si divertiranno, magari soffrendo qualcosa di meno

Monza – Mentre tutti vendono per far cassa e puntano per scommesse, dalle parti di Arcore (più che di Monza) la tendenza è opposta. Ben vengano giovani ed idee, pronti però a passare in secondo piano rispetto a nomi certamente non da zona bassa della classifica come Pessina, Sensi, Caprari, Pablo Marì e Ranocchia. Questo presta il fianco certamente a dei rischi, ma carte alla mano è difficile inserire i brianzoli più in giù in una griglia di inizio campionato

LOTTA SALVEZZA:

Sampdoria – Gli arrivi di Djuricic e Villar, ma anche addii pesanti come quelli di Damsgaard e Canderva, gli elementi di maggior fantasia della scialba passata stagione. Affidare al destro di Sabiri le chiavi delle idee blucerchiate potrebbe essere azzardo eccessivo. Tecnicamente c’è qualcosa in più rispetto a chi parte dietro, tuttavia per Giampaolo ci sarà da correre parecchio per evitare guai seri lì in basso

Empoli – Con Andreazzoli al timone tra le squadre più divertenti della passata stagione, ora i toscani hanno osato puntando su Zanetti, uno che ha idee chiare ma meno esperienza in A. L’ex Venezia sa quali errori evitare per salvarsi dopo l’affondo in laguna e riparte con una compagine azzurra fatta soprattutto di conferme al netto delle partenze pesanti di Pinamonti, Di Francesco, Cutrone e Zurkowski. All’esperienza di Destro ed ai tanti giovani affidate le speranze di ripetere una stagione tranquilla onestamente non semplice da replicare

Salernitana – I granata ripartono dal girone di ritorno formato miracolo che ha permesso a Nicola di raddrizzare una stagione che appariva destinata alla B. L’addio di Sabatini ha portato a qualche rallentamento iniziale. Poi, però, il mercato è decollato e gli innesti Pirola, Lovato, Bradaric, Botheim e Valencia si aggiungono all’impianto ri-costruito lo scorso gennaio

Spezia – Dopo le buone cose fatte ad Udine, ultima stagione esclusa, Gotti è chiamato a ripetersi con una squadra che ha costruito due imprese salvezza puntando solo su gruppo ed idee di gioco coraggiose. Ancora una volta è stato un mercato delle idee, anche se i nomi di Caldara, Ekdal e Dragowski sono di tutto rispetto. In avanti ancora tanto da fare, perché ad oggi il peso è tutto sulle spalle dei soliti Gyasi, Verde e Nzola

Lecce – Punta su idee e giovani due terzi della Serie A, figurati se non può, anzi deve farlo un Lecce che, se da una parte ha una tifoseria numeri alla mano da Europa, dall’altra economicamente poggia su basi tanto solide (piaccia o meno, di questi tempi va sottolineato) quanto contenute nei numeri. E’ inevitabile inserire in ultima fila i giallorossi, non tanto per le numerosissime scommesse quanto per l’assenza, ad oggi, di un parco difensori centrali. La griglia parla chiaro: ai salentini servirà un’impresa ma, visto che di imprese (vedi sopra) ne è pieno il calcio, gli estremi entro cui muoversi ci sono

Cremonese – I grigiorossi si presentano al via come fanalino di coda. E’ vero, rispetto ad altre contendenti un paio di nomi in più sono arrivati, si vedano Chiriches od Okereke, ma anche qui le scommesse non mancano soprattutto in panchina, dove siede un Alvini reduce da una retrocessione in C seguita dall’ottavo posto di Perugia. Anche dalle parti dello Zini la strada si presenta in salita, anche dalle parti dello Zini non si parte battuti

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