
Terza puntata della nostra rubrica dedicata, tra storia e presente, all’emblema per eccellenza di ogni club del massimo campionato: la maglia da gioco. Oggi tocca al Monza.
Il nostro viaggio cromatico ed iconico nelle maglie della Serie A continua con la prossima avversaria del Lecce, il Monza. I lombardi sono l’unica società esordiente nel massimo campionato (solo sfiorato in un paio di occasioni in passato) in corso dopo una lunga tradizione cadetta. Ad aver caratterizzato quasi sempre i 108 anni di storia del calcio nel capoluogo della Brianza due colori: il bianco ed il rosso.
Quasi, appunto, perché i colori sociali del sodalizio monzese inizialmente erano il rosso ed il blu, prendendo origine rispettivamente da bandiera e stemma della città. Negli anni trenta, però, il bianco ha sostituito il blu, andando a trasporre il gonfalone di Monza sulla maglia del club di calcio. Maglia che è stata da sempre caratterizzata dalla continuità dello sfondo rosso con banda bianca verticale, salvo rarissime eccezioni soprattutto negli anni ottanta a farne una delle prime maglie meno intaccate dal marketing in assoluto tra i professionisti.
E andiamo al presente: anche qui la divisa scelta da Lotto è andata sul sicuro, con divisa completa rossa e banda verticale bianca sulla parte sinistra. La differenza è nella larghezza della striscia, più sottile del solito a richiamare quella che registrò la sua comparsa per la prima volta in assoluto. Colori opposti per la divisa da trasferta, mentre per la terza si è optato per un celestino abbinato al classico rosso.
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QUI la puntata dedicata all’Empoli
