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Le pagelle di Calciolecce

Le pagelle di Lecce-Udinese: Umtiti e Hjulmand trascinano, Gendrey e Strefezza decisivi

Lecce-Udinese, le pagelle: Colombo e Di Francesco pasticciano, Baschirotto e Blin solite certezze. Ottimi Ceesay e Romagnoli dalla panchina

LECCE:

Falcone 7 – C’è poco da fare, per una squadra come il Lecce in questa Serie A la figura del portiere è a dir poco fondamentale. Ed infatti i giallorossi tornano a vincere quando lui torna a disputare una gara pulita in termini di interventi sicuri e condita da una parata decisiva, quella su Ehizibue che consegna i tre punti. Il portierone è tornato a volare

Gendrey 7 – Che fosse ben più vivace di quanto visto nelle ultime uscite lo si è visto da subito per coraggio e ferocia. Anche troppa, ed infatti concede qualche fallo che dopo non si ripeterà più, come dimostra l’aver concesso nulla al forte Udogie. Si fa vedere sempre più fino alla discesa decisiva in cui è abbattuto da Udogie in area di rigore

Baschirotto 7 – Si alzano i livelli della squadra e si alzano le prestazioni di Baschi, o viceversa se preferite. Di certo l’area salentina corre pochissimi rischi soprattutto nella sua zona centrale, con Nestorovski che per provarci ha bisogno di tentare la complicata rovesciata. Il centrale di Baroni è insuperabile al centro e prosegue il suo lavoro sulla destra (lato forte dei friulani) con una serie di interventi in tackle strepitosi ed importanti

Umtiti 7,5 – In campo ci sono 21 calciatori di Serie A ed uno che ha alzato il Mondiale da titolare (non ce ne voglia Thauvin, ma era giusto differenziare) e se ne sono accorti tutti. Mai affrettato nella giocata, sempre tranquillo laddove tanti dei compagni hanno perso serenità ed hanno paura del pallone, soprattutto un muro lì dietro. In totale 98 minuti fatti di interventi difensivi che fa sembrare facili, e che invece sono giocate da grande in serie a non far passare mai nulla senza commettere mezzo fallo

Gallo 6 – Rispetto a Gendrey è più timido ed impacciato, per un’ora non si vede mentre nel finale è più vivace. Con Ehizibue finisce pari, perché nel primo tempo gli si oppone benissimo e nel secondo è in ritardo su un pallone arrivato comunque lì per caso. Nel complesso gara positiva

Blin 6 – Il solito lottatore che in mezzo al campo non lesina impegno, sportellate, interventi anche duri. Magari più in ritardo del solito, ed infatti arriva un giallo che ne mina leggermente la tranquillità e la ruvidità in copertura. Non benissimo in zona gol, come dimostra il destro masticato a inizio gara e soprattutto il mancato tiro a specchio quasi libero a cui ha rinunciato a favore di un tentativo di imbucata improbabile per Colombo

Hjulmand 7 – Prova da capitano e padrone assoluto del centrocampo, giallorosso ed avversario. I furetti in grigioarancio abili ad inserirsi tra le linee non si vedono mai, così Falcone corre pochissimi pericoli. Tira per ben tre volte in porta, una male e due in modo pericoloso, e sbaglia un solo pallone sui centinaia giocati a cui si sommano recuperi su azioni potenzialmente pericolose

Oudin 5,5 – La meno positiva delle prove messe in campo da quando è impiegato come mezzo sinistro. L’impegno c’è, il sacrificio in ripiegamento pure, molto meno l’essere nel vivo di azioni che lo vedono raramente protagonista e quasi sempre in ritardo. Molto meglio nella battuta dei corner, come al solito

Strefezza 7 – Un rigore che pesa come un macigno, tanto importante quanto difficile da segnare, che diventa l’oro del Lecce. E’ la giocata più importante di una gara che non lo ha visto ancora con il suo solito smalto. Non calcia dopo l’errore di Silvestri, è poco preciso nei dribbling, d’altro canto mette in mezzo due grandi palloni non concretizzati dai compagni

Colombo 5 – Nell’ora di gioco in cui è in campo il Lecce mette in mezzo una decina di palloni lì, dove dovrebbe esserci lui che invece non c’è mai. Non che gli arrivino assist alla Totti, anzi a dirla tutti palle da trasformare in oro sono poche, ma giocabili tantissime e lui è invece un fantasma o quasi, visto che due tocchi su tre sono passaggi agli avversari. Ed al cambio sono fischi sonori

Di Francesco 5,5 – Si avvicina alla sufficienza grazie all’instancabile corsa che consente alla squadra di contenere meglio gli avanti ospiti ed anche per il guizzo iniziale che ha portato alla prima occasione dell’incontro, la punizione di Strefezza alta di poco. Tra la generosità finale ed il guizzo iniziale però tanti, troppi errori. Clamoroso quello di testa ad un metro da Silvestri che fa il paio con quello con la Samp

Ceesay 6,5 – Se paragonato all’abulico Colombo, il rischio che parta l’8 secco è altissimo. In realtà la sua prova è buonissima a prescindere perché fa tutto quello che deve fare: pressa, dà fastidio, ci prova dal limite, guadagna tempo e lotta, come si dovrebbe fare in Serie A

Romagnoli 6,5 – Entrare dalla panchina in gare del genere non è mai semplice, nemmeno alla sua età e con la sua esperienza. E invece si conferma utile svolgendo il lavoro per cui è stato preso, ovvero prendere ogni palla alta e chiudere i buchi quando si fa dura, non sbagliando nulla

Gonzalez 6 – Nella mischia quando serviva dare tutto e lotta come un leone, prendendosi per questo anche un giallo

Maleh 6 – Stesso copione dato a Gonzalez seguito con lo stesso risultato, finalmente con la giusta cattiveria

Banda 6 – Fa rifiatare Strefezza seminando avversari e risultando utile nel delicato finale

All. Baroni 7 – Il Lecce ha fatto esattamente la gara che doveva fare, e finalmente verrebbe da dire. Le motivazioni delle due squadre in campo erano diverse e questo doveva tradursi (naturalmente e senza malizia, ovvio) in due prestazioni diverse, così è stato e così dovrà essere da qui alla fine del campionato. I giallorossi non si sono fatti prendere dalla frenesia non perdendo mai il baricentro necessario per proteggere la porta, hanno attaccato con continuità e con un crescendo di quella convinzione e tenacia necessaria se ci si vuole salvare

Su CalcioUdinese.it le pagelle dei bianconeri.

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