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Con l’Inter un poker subito dalla distanza. Al Lecce serve più “scudo”

I giallorossi sono apparsi all’altezza, per quanto possibile, su quasi tutti i piani. Ma nella fascia tra area e trequarti è stato un troppo agevole dominio nerazzurro.

Per quanto abbiamo provato a farlo nel miglior modo possibile, Inter-Lecce non è una partita facile da commentare. Il perché è presto detto: i giallorossi hanno tenuto botta ai quotatissimi avversari pressoché su ogni piano, eppure il risultato è eloquente. Come si è arrivati dunque a questo così netto 4-0? Si è arrivati in un unico e solo modo, ovvero con l’Inter dominatrice dei 25 metri e capace di trarre il massimo dalle doti dei suoi tiratori.

In una partita ricca di piccole imperfezioni ma, per il resto, priva di errori clamorosi da parte del Lecce, le uniche defaillance vanno indicate, appunto, nella gestione della copertura per i tiri dalla distanza. I giallorossi hanno vanificato una prestazione non straordinaria ma comunque positiva subendo 4 delle 6 nitide palle gol alla stessa, identica maniera.

Giro palla nemmeno troppo convinto dei nerazzurri, cambi di fascia chirurgici ma non talmente veloci da non potersi schierare e palla al tiratore. E’ andata sempre così, con Brozovic prima, Sensi (due volte nella stessa azione) poi, ancora Lautaro (il tap-in di Lukaku nasce nello stesso identico modo) e infine Candreva. Merito all’Inter e alla sua qualità che ha fatto la differenza, senza dubbio, ma con un maggiore scudo nella bassa zona nevralgica i pericoli per Gabriel nell’arco dei novanta minuti si sarebbero contati sulle dita di una mano, con un paio ad avanzarne.

Un vero peccato, anche perché la situazione era leggibile. Da subito il Lecce è apparso ben messo in campo. Volenteroso e coraggioso in avanti, ma escluse un paio di ripartenze sempre ben coperto. L’Inter ha così cercato subito di colpire da fuori, provandoci già con Sensi, Brozovic ed Asamoah prima del gran gol del vantaggio del croato. Mister Liverani non ha saputo opporsi su questo piano. Quando sei una neopromossa ed affronti un top club ci sta assolutamente, tant’è che un po’ tutti siamo usciti da San Siro non certo contenti, ma comunque fiduciosi.

Fiduciosi nel fatto che Fabio Liverani saprà limare o risolvere anche questa problematica. Riuscendo così ad offrire a Lucioni e colleghi di reparto la giusta muraglia da opporre a quei tiri dalla distanza contro i quali portieri e difensori possono, spesso, ben poco. Anche perché siamo in Serie A. Gli specialisti, dunque, non vestono tutti solo di nerazzurro.

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4 anni fa

Al Lecce serve un fortissimo portiere ce n’è uno in Brasile gioca nel Bahia si chiama Douglas

Marco
Marco
4 anni fa

Dovevano prendere il portiere Messicano Ochoa

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4 anni fa

Tatchtidis dovrebbe chiudere su quell’uomo al limite dell’area, che si appresta al tiro, ma viaggia alla velocità di una tartaruga…???

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