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La penna in trasferta – Mattioli (LoSpallino): “Di Biagio vorrà una SPAL offensiva. Semplici? Ha sbagliato qualcosa, ma…”

A due giorni dallo scontro salvezza Lecce-SPAL abbiamo dialogato con Francesco Mattioli, redattore de lospallino.com. Il collega ci parla del momento in casa biancoazzurra nei giorni dell’avvicendamento tra Semplici e Di Biagio.

La settimana tribolata in casa SPAL potrà avere effetti negativi sui giocatori o vale sempre la regola della scossa una volta arrivato il nuovo tecnico?

“La speranza è quella che l’avvicendamento in panchina tra Di Biagio e Semplici possa avere risvolti positivi e che avvenga il tanto sperato cambio di marcia. C’è parecchio scetticismo nell’aria, se n’è accorto lo stesso Di Biagio, come ha detto in sede di conferenza stampa al momento della presentazione. E non potrebbe essere altrimenti: i giocatori – o almeno buona parte del gruppo – erano molto legati a Leonardo Semplici, la corsa a perdifiato di Bonifazi per abbracciarlo dopo il momentaneo gol del vantaggio con il Sassuolo a mio avviso è una chiara dimostrazione di stima e affetto. Ma ormai la scelta è stata fatta, adesso sta ai calciatori battere un colpo: hanno diverse cose da farsi perdonare viste le ultime uscite sottotono. La SPAL è chiamata a una pronta risposta per dimostrare a tutte le dirette concorrenti per la salvezza che è ancora in corsa. Siamo arrivati al punto di non ritorno”.

Si è chiusa una storia lunghissima con Semplici. Al di là delle recentissime critiche della società, come si possono dividere i demeriti per questa stagione sotto le aspettative?

“Come nella maggior parte dei fallimenti non c’è un unico colpevole, le responsabilità è giusto dividerle. Come è doveroso precisare che stagione è partita sotto una cattiva stella: il sequestro dello stadio e gli infortuni occorsi a elementi fondamentali della rosa hanno compromesso pesantemente l’inizio di campionato della SPAL. Sicuro Semplici ha sbagliato qualcosa in corso d’opera ma si è trovato ad allenare una squadra abbastanza raffazzonata. Chiedere ulteriori sforzi a una proprietà che ha fatto miracoli per più di un lustro è al limite dell’irrispettoso e dell’utopia. Andavano sfruttate meglio le risorse”.

Il calciomercato di gennaio ha portato cessioni importanti ma anche investimenti. È una SPAL rinforzata rispetto alla gara d’andata?

“Solo se Castro e Dabo entrano in condizione. La difesa è migliorata con l’innesto di Bonifazi ma la mancanza di una spalla per Petagna è una lacuna difficile da colmare. Non a caso la SPAL fino a questo momento ha segnato la miseria di 17 gol. Comunque, sono state buone le operazioni in uscita, innegabile. Il tesoretto accumulato poteva essere investito in maniera più cospicua”.

Che partita ti aspetti al Via del Mare? E, secondo te, con quale formazione si schiererà la SPAL?

“Stando alle parole di Di Biagio mi aspetto una SPAL più propensa ad offendere e che provi a portare più uomini nella metà campo difensiva del Lecce, anche perché i biancazzurri sono sostanzialmente obbligati ad uscire dal Via del Mare con tre punti in tasca. Altrimenti, addio (ride; ndr)! Allo stesso tempo presumo che Di Biagio non cambi l’assetto tattico, almeno inizialmente. Proverà a fare accorgimenti pian piano, senza stravolgimenti epocali. La sua idea di calcio entrerà nella testa dei giocatori un po’ per volta. Quindi, davanti a Berisha – una delle poche certezze della SPAL 2019/2020 – mi aspetto il solito terzetto difensivo, composto da uno tra Tomovic e Cionek, Vicari e Bonifazi; centrocampo a cinque, Strefezza e Reca sugli esterni, Valoti e Castro mezzali, Missiroli regista; davanti Petagna e Di Francesco”.

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