Il 27 marzo 2010, il Lecce, all’epoca allenato da Gigi De Canio nel campionato di serie B, ha disputato l’unico derby casalingo della propria storia contro il Gallipoli.
Quel Gallipoli era allenato da mister Giovanni De Pasquale che, da due settimane, si era ritrovato proiettato dal ruolo di tecnico della squadra Primavera del Gallipoli a primo allenatore, in seguito alle dimissioni di Giuseppe Giannini. Oggi lo stesso De Pasquale ricorda a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) come andò quella partita.
RICORDI. “Avevo fatto il mio esordio sulla panchina del “Gallo” nel turno precedente, vincendo contro la Triestina. Poi, mi sono presentato al Via del Mare da ex. Infatti, sono cresciuto calcisticamente nel vivaio del Lecce ed ho fatto tutta la trafila sino alla formazione maggiore, con la quale ho preso parte alla cavalcata dalla C alla B, portata a termine con il compianto Renna a guidarci, nel 1975/1976. Nella stessa stagione abbiamo primeggiato anche nella Coppa Italia di C e nella Coppa anglo-italiana. In seguito, ho giocato per due annate in giallorosso, tra i cadetti. Per me, scendere in campo da trainer del “Gallo” nello stadio nel quale ho vissuto giornate memorabili è stata una emozione enorme ed una grandissima soddisfazione”.
VITTORIA DEL LECCE 1-0. “Il risultato è rimasto inchiodato sullo 0-0 sino a 5′ dalla conclusione, quando è stato sbloccato da Corvia, che era stato gettato da poco nella mischia (al posto di Baclet da De Canio, con il quale ero stato compagno di squadra a Matera, nel 1981. A tempo scaduto, tra l’altro, il mio Gallipoli ha anche sfiorato il pari, che sarebbe stato clamoroso, considerato il fatto che il nostro sodalizio era allo sbando e che il Lecce puntava senza mezzi termini alla promozione in A”.
L’AVVENTURA CON IL GALLIPOLI FINISCE LI’. “Non disponevo del patentino per allenare in B e, non avendo ottenuto la deroga, la società ha dovuto ingaggiare un altro tecnico, chiamando Ezio Rossi, anche lui ex del Lecce”.
CUORE GIALLOROSSO. “Non ho mai smesso di amare la compagine, nella quale ho vissuto gli anni più belli della mia carriera. Il complesso attuale mi piace molto. Apprezzo le idee di Liverani, che ha inculcato ai propri uomini la mentalità di provare a giocare sempre e comunque a calcio, a palleggiare ed a verticalizzare”.