
Il presidente giallorosso ha parlato a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) a tutto tondo del momento che sta vivendo il Lecce: dal progetto triennale, alla sconfitta di Brescia, dal caso-Tachtsidis, alla gara di mercoledì contro la Cremonese, fino alla ritrovata presenze degli spettatori al Via del Mare. Questa la prima parte dell’intervista: qui la seconda.
LECCE, PROGETTO LUNGO. «Da quando ho iniziato l’esperienza in seno alla società, non ho mai avuto, come invece accade in questo momento, la sensazione di lavorare ad un progetto tanto bene strutturato sin dalle fondamenta. In quest’ottica, il risultato di una singola gara, positivo o negativo che sia, non mi distrae dal quadro generale, che è quello che conta. Vogliamo realizzare qualcosa di importante, crediamo nelle scelte operate, ma il cammino è appena iniziato. Certe battute d’arresto fanno parte del percorso, anche se ciascuno di noi vorrebbe vincere sempre».
A BRESCIA UN PASSO INDIETRO? «Penso che non ci sia stato un passo in avanti nel match con i marchigiani e che non ce ne sia stato uno indietro con i lombardi. Con i bianconeri, abbiamo assistito ad una contesa equilibrata per lunghi tratti. Alla lunga, sfruttando la qualità della rosa e grazie anche ad alcuni episodi, abbiamo incanalato l’incontro nella giusta direzione, imponendoci. A Brescia, abbiamo fatto spesso la partita, ma abbiamo subito tre gol nati tutti da nostri errori. Inoltre, sull’1-0, ci è stata annullata una rete regolarissima che, considerato il momento in cui si è registrato l’episodio, avrebbe potuto indirizzare la sfida verso un’altra direzione».
EPISODI DECISIVI. «Nel processo di crescita e di maturazione, un collettivo diventa tanto più forte in relazione a quanto sa essere superiore ai singoli episodi, ma tutto ciò non si ottiene dalla sera alla mattina. Si costruisce col trascorrere del tempo e con il lavoro. Nel Lecce 2020/2021 è tutto nuovo, dal direttore dell’area tecnica Corvino all’allenatore Corini, sino a numerosi componenti della rosa, tra i quali figurano diversi stranieri, la maggior parte dei quali alla loro prima avventura in Italia».
