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Quando Cataldo stava per portare Tigana al Lecce. I giallorossi ed il loro primo mercato “da big”

La stella francese, protagonista del celebre “Quadrato magico” con Giresse, Fernandez e Platini, fu ad un passo dal vestire la maglia del Lecce. E non solo lui.

Nell’estate del 1985 a Lecce e dintorni si respirava una continua aria di festa. “Come sempre”, potrebbe dire qualcuno riferendosi all’atmosfera di giubilo che caratterizza le infinite spiagge e scogliere salentine nella bella stagione. Per non parlare delle serate tra amici all’aria aperta, delle feste di paese, delle sagre. Ma no, qui parliamo di qualcosa di più grande e ricco di emozioni, soprattutto per un tifoso di calcio. In quell’estate il Lecce si preparava ad indossare l’abito per partecipare al galà del grande calcio italiano, e dunque mondiale.

Il club dell’indimenticabile presidente Jurlano era infatti fresco di prima promozione in Serie A. E all’impagabile gioia del traguardo raggiunto si sommava l’attesa per l’esordio tra i grandi, in quello che negli Ottanta era, e per distacco, il campionato più importante e bello del mondo. Il Lecce ci doveva arrivare preparato, e per questo si era affidato, come sempre, alle doti navigate del mitico Mimmo Cataldo, quello che oggi verrebbe chiamato general manager ancor più che direttore sportivo.

Il dirigente calabrese doveva regalare a mister Fascetti una squadra all’altezza, quantomeno con l’obiettivo di non sfigurare. La base c’era, ma serviva impennare la qualità, e per farlo c’erano a disposizione due slot per gli stranieri. Il primo pensiero fu per il centrocampo, ruolo cardine ai tempi di non-calcio totale ancor più che oggi. Servivano un paio di uomini-reparto d’alta caratura, e così i nomi iniziarono a sprecarsi. C’era il brasiliano Alemao, c’era il colosso inglese Whiteside dello United: difficili da raggiungere. Ecco però che, all’improvviso, un sogno clamoroso stava per diventare realtà: Jean Tigana.

30enne francese, campione d’Europa in carica con i transalpini di cui andava, assieme a Giresse, Fernandez e Platini, a formare il celebre “Quadrato magico”, è considerato tra i mediani più forti al mondo. Motorino inesauribile, grinta da vendere e, al contempo, qualità non indifferente. Tigana aveva tutto per essere titolarissimo di una squadra che puntava a Scudetto e Coppa Campioni, per poi arrivare al meglio all’imminente Mondiale ’86 di cui la Francia ambiva ad essere detentrice. Ma su di lui, ai tempi stella del Bordeaux, era piombato fortissimo il Lecce ad anticipare tutti.

“Tigana al Lecce”. Così titolavano molti dei principali quotidiani dell’epoca. Una bufala altisonante per vendere qualche copia in più? Tutt’altro. Sì, perché il franco-maliano aveva già dato il suo placet a lasciare i Girondini e sbarcare nella penisola salentina. Gli accordi c’erano tutti, sia con il calciatore che con il Bordeaux, convinto a un miliardo e 200 milioni: tutto in pieno budget messo a disposizione di Jurlano. Poi, il clamoroso dietrofront del presidente Bez, che dall’oggi al domani alzò la cifra arrivando a 5 miliardi. A quel punto sì, troppi per le casse del Lecce. Il colpo del secolo sfumato in pochi minuti, senza margine di ulteriore trattativa.

Tigana proseguirà così la sua strada in Francia, vincendo altri tre campionati dopo i due già in bacheca ed arrivando terzo al Mondiale messicano, dopo aver eliminato proprio l’Italia. Ma al Lecce non andrà nemmeno poi così male. Si racconta che, saputo della trattativa sfumata, il procuratore del fenomeno (un altro) di United e Inghilterra Bryan Robson chiamò subito Cataldo per portare al Lecce il suo assistito. La cifra era però astronomica: sette miliardi e mezzo. Nada, come niente da fare fu per un’altra stella del calcio mondiale, Hugo Sanchez. ma i “ripieghi” furono tutti tranne che tali: Beto Barbas e PP Pasculli. E’ vero, i giallorossi retrocederanno, arrivando però, negli anni seguenti, a vivere alcune tra le più prestigiose ed importanti stagioni del club salentino.

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3 anni fa

tigana is the old choupo moting

Gianluca
Gianluca
3 anni fa

Non ricordo se quell’anno, ma comunque negli anni ‘80 il Lecce trattó anche l’ingaggio dell’olandese Koeman… che ricordi!

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3 anni fa

Anche Borghi era sull’agenda di Mimmo Cataldo. Poi andò al Como attraverso il Milan se non sbaglio

Gianluca
Gianluca
3 anni fa

Quell’estate il Lecce trattó anche Chris Waddle e Steve McMahon

RosarioBiondonelcuore
RosarioBiondonelcuore
3 anni fa

Al netto di tutto mi tengo stretti BARBAS e PASCULLI. Il primo il miglior giocatore di tutti i tempi ad aver vestito la GLORIOSA MAGLIA giallorossa.
Il secondo un tra i migliori realizzatori del ns club,capace come pochi di fare reparto da solo(d’altronde con una moviola e peggior giocatore di tutti i tempi come Virdis, giocava praticamente da solo).

Antonio Comi
Antonio Comi
3 anni fa

Che tempi!

Manlio Giaracuni
Manlio Giaracuni
3 anni fa

Grazie mille per questi bellissimi estratti della mitica storia giallorossa ?❤️

Jonny
Jonny
3 anni fa

Beto non si tocca…. Ma che fenomeno Tigana!

Marco Ruberto
Marco Ruberto
3 anni fa

Questa non la sapevo

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