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Abruzzese a CL: “La promozione con il Palermo il top, ma che delusione a Frosinone! E con Asta…”

La seconda parte della nostra intervista esclusiva a Giuseppe Abruzzese, ex difensore giallorosso. Qui le domande sulla sua seconda vita al Lecce.

Dopo otto anni lontani e tante esperienze, scendi di categoria pur di tornare a Lecce. Perché quella scelta?

“Perché a Lecce si vive di calcio, io adoro una piazza così. Giocare nel Lecce è qualcosa di stupendo, e poi la qualità della vita, il calore della gente ed anche le grandi ambizioni di una società che voleva subito vincere. C’era l’imbarazzo della scelta tra le motivazioni che mi hanno riportato nel Salento”.

Peccato per l’esito di quella metà stagione…

“Ecco, se il mio ricordo più bello è la partita-promozione vinta con il Palermo, quello più brutto è la finale di Frosinone, davvero un dramma. Ero arrivato a gennaio e da lì in poi ci eravamo resi protagonisti di una grande rimonta, fatta di vittorie sudate come quella con il Pontedera, in cui segnai il rigore decisivo, e di grande voglia di vincere. Quando ero arrivato mi aspettavo di fare solo sei mesi di C e tornare subito tra i cadetti, ma purtroppo a causa degli episodi non fu così”.

Deluso per aver lasciato, due stagioni dopo, il Lecce ancora in terza serie? Quali sono stati i tuoi rapporti con l’attuale proprietà, dal momento che ha vissuto il passaggio Tesoro-Sticchi?

“Ho visto subito che si trattava di una società giovane, che voleva fare calcio in modo serio, con persone legate al territorio. Hanno portato nuovo entusiasmo ed una boccata d’aria fresca dopo la delusione dell’ultimo anno con Tesoro. Ricordo l’attuale proprietà, mi lasciai bene. Per me poi il mio ultimo fu un anno particolare perché mister Asta decise di mettermi fuori rosa. Successe che ero venuto a conoscenza che il tecnico lasciò il calcio dopo un infortunio che subì in seguito ad un contrasto con me in un Lecce-Palermo. Così, quando arrivò in giallorossi,  ne parlammo nel corso di una riunione. Lui disse che era tutto ok, che non ce l’aveva con me perché era stato un semplice contrasto di gioco. Il giorno dopo mi mise però fuori rosa, in modo molto infantile. Io non accettai la cosa, decisi di rimanere al Lecce ed il campo poi mi ha dato ragione. Con Braglia giocai subito, e dalla prima gara con il Cosenza al ritorno con il Matera non abbiamo mai perso. 18 risultati utili che ci portarono a -2 dal Benevento capolista, ma prima del match con il Matera mi feci ammonire, saltando la successiva sfida, che perdemmo in casa compromettendo definitivamente il campionato. Per me fu un grande dispiacere lasciare così”.

Il Lecce l’hai poi ritrovato da avversario con la Virtus Francavilla. In biancazzurro hai siglato due gol, tutte contro i giallorossi: emozioni particolari?

“Sicuramente ero contento, perché giocavo per la Virtus e quelli erano punti importanti per una realtà che stava vivendo un sogno. Per il resto sapevo di aver dato un dispiacere a dei tifosi ai quali mi sentivo ancora molto legato, ma il calcio è anche questo. Io giocavo per un’altra squadra ed ero tenuto a fare il massimo per quella, tutto qui”.

QUI la seconda parte dell’intervista.

QUI la terza ed ultima parte.

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