L’ex attaccante giallorosso, Giancarlo Malcore, parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) del Lecce di oggi e della gara di domani contro il Cittadella.

VITTORIA CHE VALE DOPPIO. «La vittoria conquistata nella gara disputata contro il Vicenza, nella quale non si è visto all’opera un bel Lecce, è di quelle che valgono doppio. Quando ci si esprime sottotono e si conquistano i tre punti si dà un segnale importante. Senza tralasciare il fatto che, dopo tre pareggi e due sconfitte, per i giallorossi era assolutamente indispensabile tornare al successo contro i biancorossi e l’obiettivo è stato centrato. Questa è l’unica cosa che conta davvero».

LECCE, ROSA TOP. «Il Lecce vanta un organico di altissimo livello. E’ attrezzato per puntare al traguardo-promozione, ma quello cadetto è un torneo particolarmente complicato, nel quale nulla è scontato, un campionato dal grande equilibrio, nel quale si rischia in ogni gara, chiunque sia l’avversario di turno. In questa annata agonistica, inoltre, la concorrenza è agguerritissima. Insomma, ci sarà da battagliare sino in fondo».

CITTADELLA DI OGGI. «Per me non si tratta di una sorpresa. Da diverse stagioni, i veneti lottano nella prima metà della classifica, allestendo dei team di spessore, senza spese folli. Dietro c’è un grande lavoro del sodalizio e soprattutto del tecnico Venturato, che è molto preparato e che sa fare giocare molto bene le proprie compagini. L’ambiente, inoltre, è tranquillo e questa circostanza evita che ci siano le pressioni che si registrano in altre piazze. Insomma, a Cittadella ci sono tutti i presupposti perché la squadra si comporti bene sino in fondo».

CITTADELLA-LECCE. «Si troveranno di fronte due schieramenti che sgomitano per le posizioni che contano e che esprimono un calcio propositivo. Penso che le due formazioni proveranno vicendevolmente a superarsi senza troppi tatticismi. In campo ci sarà tanta qualità su ambo i fronti. Non so sino a che punto, per i veneti, peserà la positività al Covid-19 di alcuni atleti, situazione che ha indotto il club a chiedere il rinvio del confronto con il Chievo».

RICORDI DA EX GIALLOROSSO. «Lecce è casa mia. In maglia giallorossa sono stato dagli 8 ai 19 anni, una parte significativa della mia vita. Di questo periodo serbo tante emozioni, diverse gioie ed alcune delusioni, tra le quali quella che la società dell’epoca non abbia creduto in me, cedendomi dopo la prima avventura con la compagine maggiore. A Cittadella ho apprezzato l’ambiente e l’organizzazione. Sul piano personale, ho collezionato solo poche presenze. Pertanto, dal punto di vista professionale non ho avuto particolari soddisfazioni».