L’ultimo arrivato alla corte di Corini, primo danese nella storia del club salentino, è un centrocampista centrale più di rottura rispetto al greco.

Pantaleo Corvino e Saverio Sticchi Damiani lo avevano detto: anche in questo mercato invernale, il Lecce avrebbe continuato a costruire in prospettiva. Detto, fatto. Il primo innesto del mercato invernale 2021 in casa giallorossa, ufficializzato stamattina, è proprio un elemento acquistato per le sue potenzialità future: il casse ’99 Morten Hjulmand. Un giovane di belle speranze, da un anno e mezzo nel giro dell’Under 21 della Danimarca, che aumenta le disponibilità a centrocampo di Eugenio Corini, e che soprattutto si candida a potenziale talento, di quelli che tanto piacciono al dt di Vernole.

Hjulmand nasce a Kastrup, sobborgo a sud-est di Copenaghen, il 25 giugno 1999. Come per molti giovani di belle speranze della capitale danese, muove i suoi primi passi in ottica calcio professionistico nelle fila del FC Copenaghen, dove approda appena 17enne. E nella prima stagione si mette subito in mostra a livello nazionale, risultando tra i migliori del campionato Under 19, ed internazionale, visto che è tra i migliori dei suoi nella Uefa Youth League. Lì sfida i giovani di Porto, Bruges e Leicester, contro cui va anche in gol.

La sua fisicità longilinea e l’abilità tattica davanti alla difesa non sfuggono alle Under danesi, e nel 2017 sono esordi a stretto giro con Under 18 e Under 19. Nel 2017/18 arriva l’upgrade con il passaggio al FC Copenaghen riserve, che disputa la Reserveligaen nella quale si mette a confronto con una media anagrafica ben più alta rispetto alla sua età. L’impatto con i grandi è positivo, e ciò porta l’Admira Wacker ad investire su di lui.

Nell’estate 2018 arriva l’offerta, di circa 100mila euro, da parte dell’ambizioso club austriaco, tornato di recente in Bundesliga e che punta a confermare la qualificazione europea appena ottenuta. Con i rossoneri di Modling l’impatto è positivo ed arrivano 32 presenze totali e 4 assist nella prima stagione da big. A questo score si aggiunge il prestigio dell’esordio in Europa League contro il CSKA Sofia e dei primi gettoni con Under 20 e Under 21 danesi.

Nella stagione seguente, poi, la conferma, oltre al primo gol da professionista nella sfida salvezza stravinta per 1-4 sul campo dell’Altach. In questa stagione Hjulmand si dimostra maturato su ogni piano, continua ad essere chiamato nell’Under 21 e si mette in mostra come uno degli elementi di maggior prospettiva del campionato austriaco, da sempre foriero di giovani di belle speranze. Dopo due annate positive, l’Admira avvia quella in corso con maggiori difficoltà, dettate anche da qualche investimento sbagliato da parte della dirigenza. Da qui i risultati deludenti che vedono la squadra ultima a 7 punti dopo 12 partite. E, al contempo, il club costretto a privarsi di uno dei suoi elementi migliori, Hjulmand, che parte in direzione Salento dopo 11 match giocati tra coppa nazionale e campionato.

A Lecce arriva un giovane fisicamente dotato, alto (185 cm) e integro, come dimostrano gli appena due turni saltati per infortunio nelle sue stagioni austriache. Tatticamente è un centrale di centrocampo puro, che può sia arretrare il suo raggio d’azione a svolgere il ruolo di frangiflutti sia avanzare sulla trequarti. Più complicato, invece, vederlo agire da mezzala, mentre a 2 se la può certamente cavare con più disinvoltura. Fa dell’interdizione la sua migliore qualità, risultando un gran recuperatore di palloni. In termini di regia, invece, può crescere molto sotto l’ala protettiva di Tachtsidis. Bravo nel giro-palla, può far meglio in chiave assist decisivi e nel lancio lungo. Lecce può quindi essere la piazza giusta per consacrarne le qualità.