L’ex difensore del Lecce ha parlato di calcio giovanile in un’intervista realizzata durante Stadio Aperto, programma radio di tmw.
DECISIONI. “Puntare sui giovani? Guardate che non è semplice, e per avere i giovani bravi bisogna spendere. Idem per un settore giovanile all’avanguardia. Qui da noi invece si preferisce puntare sull’usato sicuro, le nostre società sono pigre: prendono il prodotto già fatto, non vanno a prendere i vari pezzi nelle fabbriche. I giovani vanno poi aspettati? Esatto, gli italiani invece vogliono tutto e subito, anche se negli ultimi anni si sta cominciando a puntare su alcuni ragazzi in gamba. Le società però non conoscono la parola tempo”.
LA PRECARIETA’ DELLE PANCHINE. “Squadre che giocano in Champions e puntano ai campionati non si prendono rischi, e poi magari alla fine arrivano a lamentarsi che non ci sono i giovani di prospettiva. Due-tre partite non giocate bene, e i progetti cambiano. Intervenire sulle prime squadre o sui settori giovanili? Ambedue, ma punterei sempre qualcosa di più sui settori giovanili. Qualche anno fa eravamo i migliori al mondo, ora siamo calati: manca organizzazione e struttura di alcuni club, se si guardano gli stadi italiani sembra di essere in Romania o nella vecchia Russia… Con la burocrazia poi servono vent’anni a farne uno nuovo”.