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GdM – Corvino: “Il Lecce è una società straordinaria, con un senso di appartenenza incredibile”

Il direttore dell’area tecnica giallorossa parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Fabrizio Nitti) a 360 gradi della sua carriera: dagli inizi fino all’attualità, il Lecce di oggi.

PARTITE CHE RICORDA? «Ce ne sono tre. Quella negativa è la partita in Germania contro il Bayern, ero alla Fiorentina. Un gol in fuorigioco ci negò i quarti di finale. Avevamo vinto il girone contro Liverpool e Lione… Due le sfide positive che non dimenticherò mai e c’è sempre la Juve di mezzo. La vittoria del Lecce a Torino per 4-3 e quella della Fiorentina sempre in casa bianconera a distanza di 20 anni dall’ultima volta».

GIOCATORE A CUI E’ LEGATO? «Non uno soltanto. Miccoli, per la mia esperienza a Casarano; Chevanton quando ero a Lecce: avevamo venduto Lucarelli e scommettemmo sull’uruguaiano, ricordo ancora le critiche dell’estate… Poi direi Toni, a Firenze».

SI SENTE UN MAGO? «No, non mi sento un mago. C’è una linea sottile, fra il saper vedere e il saper intravvedere. La differenza è questa. Certo, è più facile vedere. Io mi reputo fortunato a saper intravvedere. Ognuno, poi, ha i suoi parametri di valutazione».

COME NASCE LA PASSIONE PER I GIOVANI? «Per vincere bisogna saper scegliere la qualità. Ho sempre pensato che la miscela giusta sia esperienza mischiata a gioventù. Potenzialità giuste e fortuna».

UNA MULTINAZIONALE QUEST’ANNO. «Siamo partiti per costruire un gruppo forte, vincente nel tempo. Spregiudicatezza nel campo e fuori. È anche giusto che una società sia patrimonializzata, possa contare su una base solida. Il mix serve per esser forte oggi e vincenti anche domani».

LECCE DI OGGI. «Qui c’è una società straordinaria, con un senso di appartenenza incredibile. Dal presidente in poi, tutti tifosi di questo Lecce. È un club che vuole crescere e far crescere, strutture, attrezzature, uomini. Lo sforzo è questo. Ci sono le cose visibili, quelle che produce la squadra sul campo. E cose invisibili di grande valore e che contano molto. Perché fungono da supporto alla squadra, consentendole di lavorare bene».

SERIE A? «Non ci casco… E ribadisco il concetto. Migliorare».

Qui la prima parte dell’intervista.

Qui la terza parte dell’intervista.

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Donato Panico
Donato Panico
3 anni fa

Pantaleo Corvino, uomo dai fatti con veri successi nel tempo, per chi conosca una vera persona, dai veri valori di grande calcio. Conosco Pantaleo attraverso un suo caro collega di lavoro quando era arruolato in aeronautica Piero D’Amico. Le notizie più affascinanti erano la conoscenza di molte categorie cadette per giovani interessanti. Alla riscoperta come sappiamo tutti di calciatori da molte nazioni.Spero che salentino Dok gli dia la più bella sorpresa della vita coronando questo suo sogno dal profumo di serie A. Grazie Pantaleo di vero Cuore.

Lupiae.nel cuore
Lupiae.nel cuore
3 anni fa

Sempre con voi cmq vada con orgoglio, noi siamo tifosi del Lecce, chi non ci conosce non può capire

Arrigo
Arrigo
3 anni fa

Grande Maestro,

RDN
RDN
3 anni fa

Lunga vita al Direttore ed a questa società

Michele
Michele
3 anni fa

Grande progetto, grande lavoro, grande orgoglio, continuate così programmazione e professionalità

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