L’ex allenatore della Virtus Entella torna per la terza volta nella sua carriera sulla panchina del Pordenone.
Ecco le sue parole raccolte dai colleghi di Trivenetogoal.it: “Mi sembra di non essere mai andato via e mi piacerebbe portare questo mio entusiasmo in gioco. I tifosi vogliono che la squadra dia tutto perché il primo a trascinare i tifosi sarà il nostro atteggiamento. La nostra tifoseria è fatta di gente sana, ci aspetta e ci seguirà. Il fatto di subentrare in corsa è meno complicato rispetto ad altre parti. Non bisogna avere alibi, io per primo. La cosa peggiore è che io possa dire: “Dove andiamo con questa squadra?” o il giocatore che dice “Dove andiamo con questo” o il presidente dica “bisognerebbe fare così””.
“Dove c’è un capo e un gruppo ci sono mansioni ben definite. Si perde ma si muore in campo. Tutti devono avere lo stesso tipo di atteggiamento. Dobbiamo riportare entusiasmo, coraggio e orgoglio personale. La salvezza è un patrimonio di tutti, la città quando c’ero io ha dimostrato di volerci seguire. Il Bottecchia era la nostra forza, andremo a Lignano. La gente sa che lavoriamo per mantenere questo tipo di spettacolo”.