Il match valevole per gli Ottavi di Finale di Coppa Italia contro la Roma rimetterà di fronte i salentini allo Special One, tornato in Italia per sposare la causa della compagine capitolina.
Quasi sicuramente José Mourinho si ricorderà di Mario Barnet…pardon Beretta. Nella stagione 2008/2009, la prima del portoghese all’Inter, i neroazzurri s’imposero a San Siro all’andata con un risicato 1-0 targato Julio Cruz, con il Lecce capace di mettere in difficoltà Mou tanto da indurlo a presentare così la gara di ritorno del 7 febbraio 2009 al Via del Mare: “Il Lecce? Vedremo, io ho letto qualcosa del mio collega del Lecce e se è vero, perchè qualche volta si scrive qualcosa che non lo è, cioè che lui non firma per un pareggio, sarà sicuramente una partita molto bella. Se loro vogliono vincere e lo vogliamo anche noi, se loro non firmano per il pareggio e noi neanche, sarà una partita aperta dal primo all’ultimo minuto, con due squadre che vogliono vincere”.
Il netto 0-3 con cui l’Inter espugnò il Via del Mare però fu il prologo a una delle querelle più singolari con protagonista Mourinho. Dopo il tris segnato dai gol di Ibrahimovic, Figo e Stankovic, Mou non si presentò in sala stampa, mandando il vice Baresi. Il tecnico del Lecce etichettò quest’atteggiamento di Mourinho come una “mancanza di rispetto”.
La risposta dello Special One non si fece attendere. In sala stampa ad Appiano Gentile si passò al contrattacco. Con la solita irriverenza, Mourinho, cambiando il nome dell’allora allenatore giallorosso in Barnetta (volontariamente facendosi influenzare da Tranquillo Barnetta, centrocampista nazionale svizzero), iniziò lo show: “Barnetta (Beretta, ndr) ha parlato con me allo stadio e non mi ha detto nulla. Posso avere la faccia da antipatico, non la faccia da persona cattiva o violenta. Perché non mi ha detto queste cose di persona? Forse deve lavorare un po’ sulla sua personalità se non sa parlare con i colleghi e poi invia messaggi tramite la stampa“.
Mario Beretta rispose a Mourinho poco dopo in occasione della prima conferenza stampa utile: “Sul piano personale non rispondo – dichiarò l’ex Siena -. Non ho personalità? Chi è che stabilisce quando una persona ha personalità? Nessuno. Per me il discorso si chiude qui, ho cose molto più importanti a cui pensare, rispetto a queste stupidaggini“. Per Beretta però rimase la stima in Mourinho: “Lo reputo un professionista preparato, una persona simpatica, intelligente e mai banale. Il mio giudizio non cambia, come la libertà di dire quel che penso. Ho risposto in un certo modo ad una domanda che mi era stata posta. Se lui vuole andare avanti, faccia come crede“.