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Il pagellone dell’andata: lo show di Strefezza, Coda-Lucioni big e Hjulmand-Gendrey gioielli

I nostri voti sul girone d’andata (+1 per ragioni di calendario) dei ragazzi di Baroni: dietro al brasiliano spiccano anche gli efficaci Majer e Gargiulo, ma anche i sorprendenti Dermaku-Meccariello. Due sole bocciature, Helgason può fare di più.

Gabriel 6,5 – Possiamo dirlo senza nemmeno doverci ragionare troppo su: un Gabriel così poco impegnato a Lecce non lo avevamo mai visto. L’estremo brasiliano, una sicurezza per i suoi compagni, nella maggior parte delle gare è stato a malapena impegnato, facendosi trovare comunque pronto all’occasione, con Benevento e SPAL soprattutto. Un solo match sbagliato, quello con la Ternana, ma di certo in mezzo a tanta qualità glielo si può perdonare (18 presenze, 15 gol subiti. Media voto 6,08)

Bleve 6,5 – Due sole uscite ma voto strameritato per il salentino che, partito Vigorito, ha dimostrato di essere tra i migliori vice dell’intera categoria. Ritrova il campo in una delle trasferte più difficili, quella di Brescia, che soprattutto grazie a lui per poco non si trasforma in impresa. Prodezze non necessarie e successo facile con il Cosenza, poi il Covid e l’infortunio di Roma quando lascia il campo con i suoi stoicamente in vantaggio (2 presenze, 2 gol subiti. Media voto 7)

Borbei sv – Il baby talento romeno è stata spesso la prima alternativa ai due big. Per lui campo solo con la Primavera dove sta ancora mettendo in mostra le sue qualità (0 presenze, 0 gol subiti. Media voto sv)

Gendrey 7 – Tra i tanti colpi dell’estate giallorossa è sicuramente il più sorprendente. Arrivato dall’Amiens in ottica futura e, sulla carta, come vice Calabresi, ci ha messo clamorosamente poco per ambientarsi, mostrando qualche imbarazzo solo nelle primissime uscite prima di sprigionare la sua corsa. Poi una continuità di prestazione mostruosa e miglioramenti continui in entrambe le fasi, dimostrando soprattutto che ancor più è il margine che potrà portarlo ad imporsi (15 presenze, 0 gol. Media voto 6,27)

Tuia 6,5 – Ha avuto la bravura di portare solidità in una retroguardia che non aveva ancora beneficiato della cura Baroni. E’ il titolarissimo della prima fase di stagione, nella quale il Lecce spesso soffre ma lui ne esce pressoché sempre a testa alta. E di testa è immarcabile (in gol a Parma in Coppa e nel tris all’Alessandria) fino all’infortunio che lo tiene out da praticamente tre mesi (7 presenze, 1 gol. Media voto 6,21)

Lucioni 7,5 – Welcome back, grande zio! I tanti gol subiti nelle ultime due stagioni avevano fatto sorgere qualche dubbio, ma gli è bastata qualche settimana in un undici finalmente equilibrato per far capire che non solo il problema non era lui, ma anzi le qualità da top player di categoria erano intatte. Insostituibile leader e, da quest’anno, anche primo capitano, l’avanzata “alla Lucio” contro il Monza è il manifesto del suo girone d’andata quasi perfetto (20 presenze, 0 gol. Media voto 6,38)

Gallo 6,5 – Da titolare inamovibile con Corini a protagonista della staffetta con Barreca con Baroni poco cambia, perché il mancino siciliano ci mette la solita corsa, la solita attenzione ed una qualità in crescendo. Sbaglia praticamente solo all’inizio, peccando difensivamente nell’esordio di Cremona e poi con l’Alessandria. Da lì in poi è preciso ad ogni chiamata, non conta dopo quante giornate senza campo, e si vendica dei grigiorossi battendoli praticamente da solo nella prima di ritorno  (12 presenze, 1 gol. Media voto 6,13)

Vera 5 – Prima dell’arrivo di Barreca, resosi necessario dopo le prime uscite, il colombiano sembrava potesse avere una chance per giocarsi una maglia da titolare con Gallo. Non solo, al siciliano era stato preferito in due delle prime tre uscite ufficiali, facendo male dietro e bene in avanti a Parma prima del disastroso match con il Como. Bocciatura netta, un paio di settimane fuori dai convocati (a sancire l’uscita dal progetto tecnico) e ruolo definitivo di terzo incomodo, con il solo positivo finale con il Monza a fargli assaggiare il rettangolo verde (2 presenze, 0 gol. Media voto 5,5)

Dermaku 7 – E’ stato il colpo di maestro di Corvino per il mercato estivo di un Lecce che sembrava non dover avere bisogno di lui. Soprattutto del lui visto (o, meglio, non visto) l’anno scorso, praticamente sempre infortunato. Ha dimostrato con i fatti di non essere né cotto né rotto, si è presa la titolarità con i problemi di Tuia e, a suon di prove giganteggianti (sarà lento, ma davanti a Gabriel è un muro e in avanti più insidioso di una punta), appare ad oggi imprescindibile nel reparto difensivo di Baroni (10 presenze, 1 gol. Media voto 6,45)

Calabresi 6,5 – Dopo tanta Serie A ha voluto tornare a mettersi in gioco e ritrovare il campo sposando il progetto Lecce. La fortuna di Baroni e sfortuna sua ha voluto che, mentre il romano era intento a trovare la miglior forma fisica, sulla destra andava esplodendo l’ex compagno ad Amiens Valentin Gendrey, che lo ha troppo spesso relegato in panca inducendolo a chiedere la cessione. Che, qualora si fosse materializzata, sarebbe stato un peccato a dir poco perché l’ex Cagliari ha sempre dimostrato di avere i numeri ad ogni chiamata, segnando due gol in Coppa e costituendo (forse) la coppia di esterni bassi di destra più forte della B (13 presenze, 0 gol. Media voto 6,14)

Barreca 6,5 – A proposito di tandem vincenti, anche sulla sinistra si viaggia che è una bellezza grazie alla classe di uno che ha quasi solo masticato la A con punte di Champions. Il colpo a sorpresa, arrivato dal Monaco per rilanciarsi, ha fatto impennare l’efficacia della fascia di sinistra favorendo anche la crescita di Gallo. Come Gabriel ha fallito solo con la Ternana, prima e dopo una continuità da big (12 presenze, 0 gol. Media voto 6,14)

Bjarnason 5 – Dall’estremo nord e ritorno. L’islandese rappresenta, di fatto, l’unica delusione arrivata dallo scorso mercato estivo e non si può certo imputare la mancanza di fiducia a Baroni, uno che ne ha data ad ogni giovane (anche al più criticato) e se al gigante della Nazionale di Reykjavik no, un motivo ci sarà anche. Motivo da non rintracciare nella sola uscita a vuoto di Cittadella: probabilmente inadatto al calcio del Lecce e della Serie B, se ne va con valore economico comunque raddoppiato, buon per tutti (1 presenza, 0 gol. Media voto 5)

Meccariello 7 – Un voto di commiato, apprezzamento e ringraziamento, ma neanche tanto. Andando a ritroso nelle uscite stagionali dell’attuale numero 6 della SPAL si viaggia infatti tra la perfezione (Monza e Cosenza, gare da standing ovation) e l’assoluta efficienza (Cittadella, Perugia, Brescia e Parma). Viene da dire che saluta il Salento dando il meglio di sé: nell’attuale posizione c’è anche del suo (8 presenze, 0 gol. Media voto 6,67)

Hjulmand 7,5 – Se l’anno scorso viaggiava sulle ali dell’entusiasmo beneficiando anche dell’effetto sorpresa, stavolta i meriti di un girone d’andata da big sono tutti nelle sue qualità. Confermarsi è già di per sé difficile, farlo in una squadra che dopo 20 turni è in vetta, da titolare inamovibile nonostante l’acquisto di Blin ed al netto dell’esperimento/mezzala di inizio stagione conferisce ulteriore valore alla sua chiusura di 2021. La sua forza è la continuità che è in grado di garantire, così come l’equilibrio che dà ad una squadra compatta che subisce finalmente zero in ripartenza: gli manca davvero solo l’efficacia in zona gol (20 presenze, 0 gol. Media voto 6,34)

Blin 6 – Non ha pienamente rispettato le premesse, che erano quelle del regista di qualità che avrebbe dirottato Hjulmand sulla mezzala. Anche il fatto che abbia pagato l’approccio non ottimale ha favorito il ritorno alle origini ed il suo degradamento a vice-danese. Una riserva che, però, è garanzia di quantità quando c’è da mostrare i muscoli: da lì in poi non ha sbagliato praticamente nulla, compresi i match di Coppa in cui ha dimostrato di essere da Lecce (12 presenze, 0 gol. Media voto 6,07)

Majer 7 – Quando la palla è tra i piedi dello sloveno il Lecce viaggia a mille. Nella zona nevralgica è quello con la maggiore velocità ed abilità di palleggio, ma Baroni gli ha chiesto ben altro per dare concretezza e maggiore imprevedibilità alla manovra offensiva corale dei suoi. Eccolo accontento: di settimana in settimana Majer è stato sempre più presente in zona gol, fino alle due grandi reti realizzate con Ternana e Reggina (17 presenze, 2 gol. Media voto 6,25)

Paganini 5 – Gli infortuni lo hanno tenuto ai margini l’anno scorso dopo un buon avvio, quest’anno invece non si è mai sentito davvero parte del progetto. Rimasto solo perché ha rifiutato Cosenza in extremis dopo aver fatto bene nel precampionato, Baroni ne ha fatto il jolly da gettare nella mischia soprattutto per far rifiatare Strefezza. Le risposte non sono però state adeguate, così già prima dell’addio era spesso fuori dalla lista dei convocati (7 presenze, 0 gol. Media voto 5,63)

Bjorkengren 6,5 – Piccolo passo indietro per il vice-Gargiulo rispetto alla pressoché continua titolarità di inizio 2021. Solo sul piano della quantità, però, perché in realtà ogni volta che Baroni lo ha chiamato in causa lui non ha mai deluso, garantendo generosità ed intelligenza tattica oltre che prove sontuose come con Cosenza e Vicenza. Se ha visto il campo meno del preventivato, infatti, è stato più che altro merito dell’inesauribile ex Cittadella (12 presenze, 1 gol. Media voto 6,27)

Helgason 5,5 – Una delle più “rischiose” scommesse estive di Corvino non è certo bocciato, ma rimandato a fine stagione quando avrà accumulato esperienza e malizia, ciò che più gli è mancato nelle prime uscite giallorosse. Baroni non ha avuto certo timore di buttarlo subito nella mischia, ricevendo risposte in crescendo. Inizialmente timido ed impreciso, con il tempo ha guadagnato personalità risultando più nel vivo del gioco: la strada della crescita è quella giusta, ora ha bisogno di sfruttare le occasioni cercando più spesso tiri o assist ancora mai trovati (11 presenze, 0 gol. Media voto 5,8)

Gargiulo 7 – A proposito di motori diesel, eccone uno protagonista di un girone d’andata in continuo crescendo. La sua duttilità, le doti di inserimento e l’instancabile dinamismo sono stati fondamentali nel processo di costruzione del Lecce di Marco Baroni, del quale è il primo pressatore e punta aggiunta. Ha chiuso stanchino sbagliando con Roma e Cremonese dopo un lungo periodo in cui ha lasciato ogni energia sul terreno di gioco (16 presenze, 3 gol. Media voto 6,16)

Faragò 6 – L’ultimo arrivato è anche l’unico centrocampista, assieme ad Helgason, ad aver giocato tutti e 4 i match giocati nel 2022. Segnale chiaro di quanto Baroni, che lo conosce benissimo, creda in lui, arrivato per far rifiatare più spesso Majer in attesa che Helgason cresca ancora. Per ora solo match da compitino ed un approccio comunque positivo (3 presenze, 0 gol. Media voto 6)

Strefezza 8,5 – E’ stato l’uomo del girone d’andata del Lecce, c’è poco altro da aggiungere. Nemmeno il Falco di Liverani o il Mancosu delle ultime tre stagioni erano riusciti ad avere un indice così alto di partecipazione media ai gol ed alle azioni pericolose della squadra, di cui è l’elemento più devastante. Nove gol (più della metà dei quali di sublime fattura) sono una cifra mostruosa per uno che calcia soltanto una volta ogni tre-quattro azioni di cui è protagonista a suon di cross, dribbling e giocate sopraffine: considerato che difende e anche bene, è la perfezione che sta spingendo in alto il Lecce (19 presenze, 9 gol. Media voto 6,87)

Coda 7,5 – In estate c’era preoccupazione circa quanto potesse pagare il passaggio ad un modulo che lo vuole più regista offensivo e boa pronta a sacrificarsi per la squadra. Un po’ di sudore in più lasciato sul campo con annessa mancanza di lucidità in qualche occasione (vedi Ascoli e Cremonese) c’è stato, ma nonostante abbia saltato di fatto un mese da titolare si trova lì, vice-capocannoniere di B con 9 gol e con 5 assist all’attivo. Non sta semplicemente facendo il suo, dunque, ma molto di più, confermandosi su livelli top di categoria e togliendosi sfizi importanti come la tripletta ad un certo Buffon (18 presenze, 9 gol. Media voto 6,08)

Olivieri 5,5 – Innegabile quanto parte della tifoseria l’avesse preso eccessivamente in antipatia rispetto a quanto mostrato sul campo, così come è innegabile che da lui ci si sarebbe atteso molto di più in zona gol. Arrivato come esterno e diventato presto prima alternativa a Di Mariano i problemi di Coda (fisici) e Rodriguez (tattici) gli hanno dato l’ingrato compito di sostituire un elemento con caratteristiche ben diverse da lui. Ha avuto il merito di dare a Baroni quel dinamismo e quel pressing che tanto gli chiedeva così come il demerito di non riuscire a reagire alle spesso eccessive critiche con l’unica risposta che avrebbe messo ognuno al suo posto: il gol (18 presenze, 0 gol. Media voto 5,73)

Listkowski 6,5 – Dopo la grande sfortuna dello scorso anno era chiamato ad un riscatto che inizialmente sembrava non arrivare. Qualche uscita da oggetto misterioso, poi la ritrovata confidenza nel ruolo di ala dunque l’esplosione proprio quando Di Mariano era in sofferenza fisica e c’era bisogno di lui. Prestazioni in crescendo continuo, il gol di La Spezia, la super prova di Roma e soprattutto quella con il Vicenza che lascia ben sperare per il girone di ritorno (10 presenze, 1 gol. Media voto 6,07)

Di Mariano 7 – Il colpo a sorpresa sul gong del mercato estivo, ha lasciato il Venezia che aveva portato in A per affermarsi in una piazza di cui già tanto era innamorato. E si è visto subito: l’impatto è stato travolgente, sulla sinistra è risultato imprendibile ed efficace quando al top della condizione, ne sanno qualcosa Parma, Monza, Cittadella e Crotone. Davvero un peccato il sopraggiungere di problemi muscolari con l’arrivo dell’inverno che lo continuano a tenere in scacco, contenendone le potenzialità (19 presenze, 4 gol. Media voto 6,24)

Rodriguez 6,5 – Non sveliamo nulla di trascendentale se ammettiamo che lo spagnolo è una delle principali delusioni dell’attuale stagione, ma solo perché le attese su di lui dopo la prima stagione “pro” erano altissime. Se guardiamo il bene della squadra, che è lì in vetta, viene da pensare che la colpa non sia di nessuno, bensì che si tratti più di una serie di fattori (modulo, esplosione dei big, qualche peccato di immaturità, sfortuna, scelte tecniche) che si vedono sempre, ovunque e comunque nel calcio. Quando ha messo piede in campo, però, ha spesso dimostrato abilità in discutibili: c’è la sua firma sulla vittoria-spartiacque con l’Alessandria, poi è stato il solito peperoncino in ogni occasione avuta (13 presenze, 1 gol. Media voto 6,25)

All. Baroni 8 – Ha preso una squadra colma di giovani che ha fatto crescere (chi più chi meno) e di elementi maturi che ha fatto esplodere e convivere, che era una banderuola ed ora ha alzato il muro e che segnava poco per il prodotto ed ora ha il cinismo della big. Questo Lecce va ben oltre il primo posto: lo ha detto, la prestazione vale più del risultato perché più del risultato sa dire della forza di un collettivo (Zeman dixit) e, sinceramente, quasi mai si erano visti i giallorossi sbagliare 2 o 3 partite su 23 disputate tra B e Coppa. Giù il cappello per Marco Baroni

Corvino-Trinchera 7,5 – Se il tecnico è stato in grado di prodursi in questo cammino larga parte del merito va dato ad una dirigenza, ad una società che lo hanno messo davvero in condizioni di esprimersi al meglio. Il Lecce può contare non solo su 11 elementi, ma su delle coppie (terzini su tutti, ma anche centrali, registi e via discorrendo) che nel complesso sanno formare dei top di gamma. E’ vero, un paio di infortuni hanno mostrato qualche lacuna proprio prima della pausa (ma puntare su Pablo come vice-Coda, ad esempio, era legittimo), ma nulla che potesse compromettere la strada, ed i risultati si sono visti

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Silvio Tempesta
Silvio Tempesta
2 anni fa

Tutti bravissimi, tutto perfetto;
unico neo, per Baroni, non essere stato capace di valorizzare e far esplodere Rodriguez.
FORZA LECCE SEMPRE E COMUNQUE!!!
💛❤️💛❤️💛❤️💛❤️💛❤️💛❤️💛❤️💛❤️

Novolese
Novolese
2 anni fa

Bravissimi tutti, chi più chi meno

Antonio
Antonio
2 anni fa

Se al lecce 7,5 al pisa…. Benevento…. Monza quanto dobbiamo dare… Ma vai!!! Corvino….. a gia noi abbiamo preso Assencio, 😂😂😂😂

Alex red
Alex red
2 anni fa
Reply to  Antonio

La nostra dirigenza ha avuto la capacità di fare acquisti senza spendere una lira. Pisa, Benevento,Monza e altre big hanno dalla loro parte finanziatori e, nel caso dei Sanniti, anche il paracadute dalla serie a.

Luca
Luca
2 anni fa

Corvino-trinchera 7,5…mmhhh…la squadra l’hanno costruita loro tecnico compreso…

Antonello
Antonello
2 anni fa

Valutazioni impeccabili

Giorgio Cheva
Giorgio Cheva
2 anni fa

Che mostro Strefezza!

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