Calcio Lecce
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Baldini, il successo da uomo libero 20 anni dopo l’ultima promozione

L’allenatore toscano, di passaggio a Lecce senza gloria nel 2005/2006 dopo la gestione di Angelo Gregucci, ha centrato la promozione in B con il Palermo a vent’anni dal salto in A con l’Empoli del 2001/2002 seguito dalla salvezza tranquilla.

Rinascere a 63 anni insegnando calcio, pardon “vita”, e riaccendendo la passione di una piazza delusa da tempo. L’artefice della promozione del Palermo in B è stato Silvio Baldini, tecnico ricordato nei primi anni Duemila per le sue sfuriate. Nel 2017, Baldini è tornato ad allenare dopo sei stagioni lontano dai radar del calcio che conta. La sua nomina a tecnico della Carrarese arrivò infatti dopo l’esonero di Vicenza datato 6 ottobre 2011. La fine dell’esperienza con la squadra berica rappresenta l’ultimo capitolo del “vecchio” Silvio Baldini, fumantino in panchina e sempre piccato nelle dichiarazioni.

Con la Carrarese, Baldini è rimbalzato su tutti i media nazionali per la scelta di non ricevere alcuno stipendio, fatta eccezione per una penale nel caso di esonero e un bonus promozione. Il “nuovo” Baldini cerca di trasmettere la sua lunga esperienza tra A e B senza pressioni ai calciatori, tant’è che la Carrarese arriva seconda nel 2019/2020 e accarezza il sogno Serie B fino all’eliminazione nella semifinale playoff. Il legame di Baldini con la concezione di far calcio è più forte anche delle avversità, tant’è che nel suo ultimo anno alla Carrarese, il tecnico rassegna le dimissioni a marzo ma la società le rifiuta, invitando la squadra a una maggiore responsabilità. I calciatori si stringono attorno all’allenatore e, anche se l’addio arriverà ad aprile per il perdurare del periodo negativo, fa pensare la capacità di Baldini di creare gruppo con i suoi calciatori.

A dicembre, il Palermo gli affida la panchina in uno dei tanti amarcord della sua carriera. Nel lungo percorso che tra le sue tappe ha toccato anche Lecce, Baldini allenò il Palermo per metà stagione nel 2003/2004 prima di lasciare il posto a Guidolin. In Sicilia, il Baldini “uomo libero e pensante” si cementa subito con la squadra e riesce a riaccendere l’entusiasmo del Barbera dopo la regular season chiusa al terzo posto a 9 punti dal Bari capolista. A fari spenti, i rosanero percorrono la lunga trafila dei playoff e iniziano battendo la Triestina. Dopo la vittoria coi giuliani, Baldini guarda in faccia ogni tipo di pressione e, durante un’intervista a Eleven Sports, dice: “A me sinceramente della vittoria e della sconfitta non me ne frega un cazzo. A me interessa il percorso… non mi frega di questo mondo. Voglio sognare ed essere libero, non voglio avere niente…”. Lo sfogo genuino sortisce l’effetto contrario e fa innamorare ancora una volta Palermo del Palermo. Dal turno successivo contro la Feralpisalò il Barbera torna a riempirsi e in giro per l’Italia, i supporter rosanero seguono i ragazzi di Baldini che, guidati dai gol di Brunori, macinano vittorie fino alla finale.

L’ultimo atto, con i 34mila ad esultare per la promozione in B conquistata ai danni del Padova, è il cerchio che si chiude. Silvio Baldini torna a vincere un campionato dopo una vita sportiva e lo fa da persona nuova, senza pressioni, desiderosa solo di godersi ogni attimo del proprio essere fortunato a insegnare calcio a un manipolo di ragazzi vogliosi di migliorare. “Questo gruppo – racconta Baldini a Sky Sport-, e si vede che ci crede mentre parla – può far bene anche in Serie A. Quando c’è autostima la paura scompare, giochi la palla dopo un errore come se non fosse successo nulla. Ho notato che in allenamento i ragazzi non sentivano più la fatica, dovevo insistere per farli andare sotto la doccia”.

Scampoli del “vecchio” Baldini restano però sempre vivi. Durante l’ospitata Sky  c’è il battibecco con il conduttore Alessandro Bonan che, dopo uno sfogo dell’allenatore sul marcio che c’è nel calcio, tra procuratori ed altro, gli dedica “Je so pazzo” di Pino Daniele dicendogli “Tu sei un matto buono”. Baldini non la prende bene: “Se mi dici che sono matto io ti mando a cagare…”

Il segreto di Baldini, quest’anno, è stato un po’ quel qualcosa che troppo spesso è descritto con la frase fatta dei “calciatori che per il proprio allenatore si butterebbero nel fuoco”. Gli atleti vedono in Baldini un secondo padre, lui  più volte ha detto: Io non insegno calcio, insegno vita”, anche se per il pallone ha rischiato di rimetterci la salute. A Palermo c’è stata la stagione del suo riscatto, una di rinascita che sapeva sarebbe prima o poi arrivata. Al termine del match con il Padova, tra le tante dichiarazioni piene di significati, Baldini ha detto: “Sapevo che sarebbe accaduto, ma io non conto niente, sono una goccia dell’oceano. Ho avuto fede, il calcio deve essere un veicolo d’amore. Stasera i miei giocatori quando torneranno a casa e abbracceranno la moglie saranno uomini migliori. E lo farò anch’io: darò un abbraccio di 10 minuti a mia moglie. Non mi ha mai fatto sentire solo, c’è sempre stata, il merito di questa impresa è soprattutto suo, mi ha fatto diventare una persona capace di ragionare in un certo modo”.

Subscribe
Notificami
guest

1 Commento
più nuovi
più vecchi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
Commento da Facebook
Commento da Facebook
1 anno fa

Complimenti mister 👍

Articoli correlati

Ricorre oggi l’anniversario del match promozione della stagione 2002/2003. Il 3-0 rifilato ai rosanero, diretti...

Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, commenta a CalcioLecce la partita tra i giallorossi...

Lecce-Perugia, le pagelle: i terzini avrebbero meritato un attacco più pronto. Hjulmand sicurezza, Gargiulo stanco....

Dal Network

L'ex campione del mondo da giocatore con l'Italia nel 2006, prende il posto dell'esonerato in...
L'allenatore ha parlato alla Gazzetta dello Sport nel giorno di Verona-Udinese, sfida tra due sue...
Il centrocampista equatoguineano ha parlato dell'importante match in programma domenica contro la squadra di Luca...

Altre notizie

Calcio Lecce