La sconfitta dei giallorossi al Dall’Ara si è incanalata a partire dall’episodio del rigore realizzato da Arnautovic. Il Lecce, divorato dai rossoblu nel primo tempo, ha fatto troppo poco per non andare incontro al ko.

PRIMO TEMPO CHOC. Le cifre della prima frazione di gioco parlano di una squadra a malapena scesa in campo. Tasso di pericolosità offensiva di 0.01 (sigh) figlio del solo tiro di Askildsen respinto da Dominguez, possesso palla del 37 percento e il 44% di duelli vinti, percentuale sotto la media del 49%. Andando più nello specifico, per tradurre in cifre la pochezza offensiva della prima frazione, si confronta la media della precisione nei passaggi in avanti (70,1%) con quella dei primi 45′ di Bologna-Lecce: 65,96% con 31 su 47. L’incapacità di imbastire azione degne di nota si comprende anche con l’imprecisione dei passaggi progressivi. Al riguardo, parlando sempre di percentuali dei primi 45′ di Lecce-Bologna contro la media stagionale siamo su un 53,33 percento (16/30) contro 67%. Gli emiliani hanno trovato due gol in tre tiri in porta (reti di Arnautovic e Ferguson più il colpo di testa di Posch) e uno fuori (Ferguson al 21′) nonostante una difesa che, in merito a duelli e palle intercettate, ha mantenuto i propri standard.

POCA REAZIONE. Lo 0.35 di pericolosità offensiva raggiunto dal Lecce con 3 tiri in porta su 7 totali è modesto se equiparato alla tanta produzione del team di Thiago Motta: 1.91 di pericolosità dopo 5 tiri su 9 conclusioni. Una prima lettura ci direbbe che i giallorossi hanno tirato molto male rispetto ai locali. Tra il 46′ e il 60′, lasso di tempo della “reazione” descritta da Baroni, il Lecce ha prodotto due conclusioni a firma Baschirotto (0.11) e Di Francesco (0.02, palla non deviata verso la porta al 59′ su traccia di Strefezza) e due situazioni dove è mancata la conclusione verso la porta, guaio che affligge il gioco offensivo di Baroni. Il tanto, troppo, sforzo nel tradurre la costruzione in gol si interpreta con un dato. Nello stesso periodo il Bologna ha sì contenuto ma è stato egualmente pericoloso al Lecce: stando ai numeri, la deviazione volante di Bonifazi su punizione di Barrow, ha raggiunto la stessa pericolosità dei due tiri giallorossi (0.14).

INDICI E SINGOLI. L’ingresso in campo quantomeno propositivo di Oudin ha ampliato il tabellino dei tiri in porta con tre conclusioni dalla distanza e alzato la distanza media di tiro rispetto al solito, quasi 20 metri (19,72). Il gambiano Assan Ceesay ha perso la sfida con il compagno di Nazionale Musa Barrow dopo una partita che definire incolore è quasi un complimento. Nulla contro l’ex Zurigo, già autore di 3 reti nonostante le difficoltà offensive, ma le sue cifre sono simbolo del momento del Lecce. 0 tiri, il 33% di duelli vinti, solo 2 contrasti aerei su 8 conquistati e, aggregando tutte le azioni personali, il 37% di riuscita: 17 su 46. Non se l’è passata meglio Banda, non più spina nel fianco degli schieramenti avversari: 0 dribbling riusciti su 3 tentati.