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I numeri di Lazio-Lecce 2-2: Oudin in cattedra, giallorossi male sui contrasti

Dopo aver sprecato il rigore, episodio che avrebbe potuto cambiare il match, i giallorossi hanno graffiato con cinismo. Tanta difesa nel finale fino al pari.

L’impresa sfiorata all’Olimpico fa rammaricare squadra e tifosi del Lecce, ma stando ai dati del match il pari è da prendere con positività. Ovviamente, le statistiche aggregate non risentono dell’andamento della contesa, con la Lazio sempre presente nella trequarti ospite nell’ultimo quarto d’ora.

Dal 76′ al 90′, infatti, i biancocelesti hanno tirato 8 volte (volta) sui 18 totali con un possesso palla del 75% nei novanta minuti 63% a 37% per i padroni di casa). La precisione di Lazzari e compagni ha fatto la differenza: sempre nel finale, su 12 cross sei sono andati a destinazione e degli 8 tiri nello specchio 4 sono stati in porta a partire dalla parata di Falcone su Immobile al 76′ e per finire al palo di Pedro all’87’, preludio al pareggio di Milinovic-Savic al 94′. In termini di expected goals, il quarto d’ora di assedio laziale ha prodotto 0.9 su 1.36. La tanta concentrazione nel finale in un coefficiente comunque inferiore ai due gol segnati ci spiega due cose: il Lecce si è difeso con qualità, a partire dalle parate di Falcone, andando a pressare le fonti di palleggio della Lazio Luis Alberto e Milinkovic-Savic, pericolosissime ogniqualvolta hanno avuto spazio, come accaduto sul gol di Immobile alla prima conclusione laziale.

In secundis, il Lecce, è arrivato fisicamente e mentalmente stanco alla difesa strenua della porta. Nonostante l’ingresso di elementi di gamba come Ceesay e Di Francesco, non ha assemblato nessun contropiede nell’intera partita, al contrario dei 4 laziali stantuffati dalla gamba veloce di Lazzari. Rispetto ad altre partite, quindi, è mancato l’apporto dalla panchina. Oltre ai summenzionati attaccanti, Gonzalez, ammonito a pochi minuti dall’ingresso, non ha potuto molto su Pellegrini nell’azione che ha generato il 2-2.

Ritornando all’analisi generale, è giusto ribadire che, al netto del quarto d’ora finale, Lazio-Lecce non è stata una partita in cui Sarri ha giocato al gatto col topo. Gli xG sono leggermente favorevoli alla Lazio: 1.36 a 1.26 e 2-2 sul tabellino, simbolo che, oltre alla qualità di Luis Alberto, all’Olimpico è brillata finalmente la stella di Oudin, firmatario della doppietta giallorossa con gol non facili.

Nell’1.26 di xG del Lecce pesa il rigore fallito di Strefezza (0.76). Oudin ha dapprima battuto Provedel (0.06) a conclusione dell’azione inaugurata dalla precisa traccia di Hjulmand per Gendrey a destra (gol tutto francese tra assist e firma) e poi si è inserito al 51′ sul taglio verso l’interno in diagonale di Strefezza (0.14). Gol dal coefficiente di difficoltà non basso, come il vantaggio di Immobile (0.06). Per sbloccarsi in casa dopo 8 mesi, l’attaccante della Nazionale, come detto, ha sì beneficiato di un assist importante e di una marcatura non strettissima di Baschirotto, ma lavorando bene in area. Anche se la conclusione è stata centrale e domata da Falcone (0.29), una costruzione del tiro deliziosa, in un fazzoletto, l’ha fatta Pedro al minuto 74, su cross di Zaccagni respinto da Gallo, mettendo palla a terra in mischia con freddezza e maestria.

Rispetto ad altre partite, il Lecce è mancato negli uno contro uno. La percentuale di duelli vinti dal team Baroni è stata sottomedia. 71 duelli vinti su 192 rappresentano il 36,98%, lontano dal 47,2% raggiunto grazie a un miglioramento degli ultimi appuntamenti rallentato solo in occasione di Juventus-Lecce. Emblematico il dato specifico dei duelli difensivi. 32,79% in Lazio-Lecce 2-2 contro 60,4 di media.

Un focus a parte meritano i numeri di Oudin, autore dei primi due gol in Serie A sul palcoscenico prestigioso dell’Olimpico. L’arretramento decretato da Baroni ha dato qualità alla rifinitura degli attacchi del Lecce e lo stesso Oudin, già habitué su calci d’angolo e assist, ha cercato di più il tiro. 2 gol su 3 tiri in porta e 4 totali, 3 dribbling riusciti su 7 e 2 cross a termine su 3.

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11 mesi fa

Baroni, come si fa’ ad affidare la marcatura del ” sergente” a Banda? La foto dice tutto.

Viadelmare
Viadelmare
11 mesi fa

Con lo Spezia non dobbiamo ripetere l’errore, che facciamo sempre, di chiuderci e abbassarci con una rete di distacco perché poi ci inc… sempre. Siamo andati bene per metà stagione attaccando e pressando, non capisco tutta questa paura e voglia di chiudersi contro le squadrette, coraggio, ci vogliono le p…. in campo, non vogliamo coniglietti impauriti

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11 mesi fa

La partita si è giocata venerdì.

Cri
Cri
11 mesi fa

Con lo Spezia sono propio i contrasti e le seconde palle che non dobbiamo perdere.
Lo Spezia non ci farà giocare come la Lazio.

Giannuzzo
Giannuzzo
11 mesi fa

Oudin è un giocatore che ha classe , bene fa Corvino a trattare con il Bordoux per blindarlo anche per il prossimo anno ( fonte GdS ). Remi sta prendendo per mano la squadra e sono sicuro che sarà lui il leader del Lecce di questo finale di campionato.

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