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Chapeau Lucioni, il difensore lascia definitivamente il Lecce con due promozioni

Il passaggio di Fabio Lucioni a titolo definitivo al Palermo, ratificato dopo un anno di prestito al Frosinone, chiude ufficialmente un cerchio iniziato poco dopo la risalita in Serie B e chiuso con la seconda promozione in A festeggiata da capitano e leader difensivo.

I tempi del calcio corrono ormai veloci e, al netto dell’ormai abusato discorso sulle “bandiere” che ormai non esistono più, c’è da dire che quattro stagioni, di questi tempi, sono una vita sportiva. Fabio Lucioni ha scelto Lecce per ripartire dopo la squalifica per doping e il Lecce è ripartito grazie a Fabio Lucioni. Il difensore ternano, ex condottiero del Benevento, ha chiuso molte toppe nell’anno della sorprendente promozione del Lecce di Liverani, squadra che esaltava gli attaccanti e nel contempo ha esposto i difensori a straordinari. Lucioni ha subito preso le redini del leader e, nonostante i tanti gol incassati, il Lecce ha beffato le concorrenti anche grazie ai suoi interventi difensivi. A gennaio del 2019, la storia di Lucioni con il Lecce poteva già finire: l’interessamento del Sassuolo poteva regalargli una chance diversa in Serie A ma la voglia di centrare il salto nel Salento e la riconoscenza del centrale per Saverio Sticchi Damiani, suo avvocato difensore, ha creato un patto d’acciaio.

In Serie A, il Lecce ha deciso ancora una volta di privilegiare il gioco offensivo, esponendo giocoforza la difesa di Liverani, guidata ancora da Lucioni, affiancato a un Rossettini sulla via del tramonto, a numerose imbarcate. In 36 caps in A, da vicecapitano, Lucioni ha anche realizzato 3 reti. L’atipico campionato interrotto dal Covid e poi ripreso in fretta e furia in estate ha decretato la retrocessione del Lecce all’ultima gara dopo la sconfitta con il Parma. Lucioni ha deciso ancora di far parte della rinascita del Lecce, facendo parte del primo progetto tecnico targato Corvino con Eugenio Corini in panchina. Il leitmotiv del gioco prettamente offensivo ricercato dai giallorossi ha caratterizzato anche la terza stagione dello Zio, così ribattezzato dai tifosi del Lecce. Il tracollo verticale del finale della scorsa stagione rappresenta forse il punto più basso dei quadriennio di Lucioni al Lecce. Il difensore, divenuto capitano in pianta stabile visto l’impiego col contagocce di Mancosu, è finito sul banco degli imputati in molte gare.

L’era Baroni ha dato una metamorfosi al Lecce, più ordinato e attento difensivamente. Gli equilibri ridati dall’allenatore fiorentino hanno dato una seconda gioventù a Lucioni, tra i migliori difensori del campionato. La sgroppata contro il Monza, simbolo della sua stagione, è il simbolo lampante di una leadership quotidiana resa ancora più forte dalla fiducia nei propri mezzi. Oltre che in campo, il contributo di Lucioni è stato necessario per la crescita dei numerosi giovani sbarcati a Lecce grazie a Corvino. Nel finale di campionato, quando la paura di non riuscire rischiava di prendere il sopravvento, Lucioni, con parole pubbliche e non, ha stretto il gruppo attorno a sé stesso e la Coppa Nexus alzata al cielo del Via del Mare, ora lo si può dire, è stata la chiusura più bella di un cerchio durato quattro anni. L’immagine più bella, ricordata al momento dei saluti prima di andare a Frosinone, è l’esultanza dopo il decisivo gol del vantaggio contro il Pisa. Lo zampino del leader in una partita che ha permesso di scrivere un nuovo capitolo di storia del Lecce. 142 presenze, 6 gol, 5 assist e tanto sacrificio di cui i tifosi del Lecce dovranno andar sempre fieri.

Le vittorie di Lucioni non si sono fermate e, nella stagione conclusa da poco, al Frosinone, ha festeggiato la quarta promozione in Serie A in carriera. Oltre alle due con il Lecce, Lucioni fu uno dei protagonisti della doppia risalita del Benevento dalla Serie C alla Serie A, con passaggio B-A suggellato da Marco Baroni. In Ciociaria, il difensore centrale ha incassato subito la fiducia di Fabio Grosso con tanto di fascia di capitano al braccio. 4 gol in 2720′ rappresentano l’annata più prolifica dal punto di vista realizzativo. Curiosamente, il record di 3 gol (Lecce in A nel 2019/2020 e Benevento in B nel 2016/2017) è caduto all’ultima giornata grazie alla rete segnata alla Ternana, dove è cresciuto. Dal punto di vista prettamente statistico, ci sarebbero anche i 5 gol di Noicattaro (in porta l’oggi preparatore Sassanelli) nel 2008/2009 in Lega Pro 2, ma con due categorie di differenza…Agli annali, più che le cifre, resta però la granitica garanzia data da un difensore eterno che a 35 anni vuole ancora far gioire tifoserie. Palermo, dove Lucioni ha sottoscritto un biennale, è avvisata.

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9 mesi fa

Ciao lucioni

Dario
Dario
9 mesi fa

Come terzo centrale ci avrebbe fatto comodo. Considerate tutte le volte che abbiamo visto Tuia, Dermaku, Cetin e Romagnoli. Per me avrebbe fatto meglio di tutti questi e ci avrebbe garantito qualche punto in più già quest’anno.

Soulboyz
Soulboyz
9 mesi fa
Reply to  Dario

Sicuramente avrà voluto più spazio, avrà un carattere da protagonista… C’è anche da dire che con la politica societaria del ringiovanire la squadra lui non ci entrava visto l’età.. quindi ben vengano nuove avventure. Speriamo bene per lui e per noi! Forza Lecce

Damiano
Damiano
9 mesi fa

Grande zio …🔝👏🏻👏🏻

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