Accettare l’offerta delle tv, anche se più bassa di quella attualmente in vigore, oppure produrre un proprio canale per trasmettere le partite con una sorta di auto-produzione: la Lega di Serie A al bivio sul futuro dei diritti tv da commercializzare. Sono due le strade che l’assemblea, fin qui tutt’altro che unita nell’intento, potrebbe percorrere: da una parte c’è l’accettazione dell’offerta di Dazn e Sky per mantenere l’attuale status quo, dall’altra la creazione di un canale di proprietà e la produzione in proprio della trasmissione delle partite.

Le buste con le offerte delle tv sono state aperte nell’assemblea di ieri, lunedì 16 ottobre, ma la cifra che è emersa non ha soddisfatto la maggioranza dei venti club rappresentati. Si tratta di circa 900 milioni di euro, di cui 700 provenienti da Dazn, che si garantirebbe così la possibilità di trasmettere tutte e dieci le partite del campionato per i prossimi cinque anni, e 200 da Sky, che avrebbe modo di mandare in onda tre partite in co-esclusiva, proprio come avviene attualmente ma con una maggiore opzione sui big match. Attualmente, del resto, Sky versa nelle casse della Lega circa cento milioni di euro all’anno: l’aumento dell’offerta della tv satellitare è dovuto proprio alla possibilità di poter scegliere più partite tra le cosiddette big.

La cifra contenuta nelle buste non soddisfa gli attori in causa, visto che i presidenti avevano fissato in 927 milioni di euro all’anno (la cifra incassata nelle ultime tre stagioni) il minimo sindacale per poter procedere con l’assegnazione dei diritti tv per i prossimi cinque campionati, in una trattativa che ormai va avanti da mesi. C’è da precisare, però, che diversi presidenti avrebbero voluto oltre un miliardo. La scelta definitiva è rinviata, quindi, al prossimo lunedì (23 ottobre), quando l’assemblea sarà nuovamente riunita.

Sono sei, invece, le offerte arrivate dai broadcaster per produrre le partite direttamente per la Lega: questa sarebbe una soluzione del tutto inedita per il calcio italiano perché prevederebbe la costituzione di un canale interamente di proprietà della Serie A, che non avrebbe più bisogno di poggiarsi alle tv private. Una strada secondo molti tortuosa, tanto che a volerla percorrere sarebbero soltanto i presidenti delle piccole e Aurelio De Laurentiis (da mesi orientato verso questa ipotesi), anche se alcune indiscrezioni vedono Milan e Juventus allineate su questa posizione o quantomeno desiderose di aprire le buste arrivate dai broadcaster prime di decidere.

La Lega Serie A è a un bivio: costruire un proprio canale o continuare con le pay tv, credendo alla promessa di Dazn di aumentare i ricavi se crescerà il numero degli abbonamenti. Lunedì prossimo la decisione.