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Meno errori tecnici per premiare periodi di superiorità e impegno: le svolte per il Lecce

“Il Torino ha vinto con il minimo sforzo”. In uno dei messaggi lasciati da Roberto D’Aversa a fine gara si legge l’amarezza del tecnico per la prima partita in cui l’andamento di match lascia davvero del rammarico per più ragioni. Il Lecce ritarda l’appuntamento alla vittoria che manca dal 22 settembre (cinque partite) e dal trittico Sassuolo-Udinese-Torino racimola due punti con alle porte le partite sulla carta proibitive a Roma e in casa contro il Milan. Nel novero dei numeri rientra anche la posizione in classifica, nelle prime dieci, e il distacco dalla zona retrocessione c’è.

La squadra sta mostrando un atteggiamento in campo encomiabile, anche superiore alle aspettative. Calciatori che provenivano da contesti diversi hanno impattato bene alla Serie A senza neanche richiedere un periodo di adattamento. C’è chi è alla prima esperienza in una prima divisione (Kaba) e chi proveniva da campionati di diversa caratura (Krstovic, Almqvist, Ramadani). La fame, l’impegno e le idee di D’Aversa, tornato alla grande in Serie A con un avvio stupefacente hanno messo fieno in cascina e il Lecce, meritatamente, ha 13 punti in classifica. Il fatto che ci si interroghi su cosa migliorare con questo bottino dopo 10 giornate (meglio solo nel 2004/2005 ai tempi di Zeman) non toglie meriti ai giallorossi.

Dall’altra parte, però, il Lecce si esprime bene nei primi tempi, senza però convertire in palle-gol nitide dominio territoriale e situazioni positive. E’ accaduto con il Sassuolo, a Udine e, ieri, durante l’inerzia positiva di metà primo tempo con i tiri di Banda e Almqvist sventati (in verità senza miracoli) da Milinkovic-Savic. Nel secondo tempo, Buongiorno ha alzato il muro mentre i giallorossi hanno cercato di sfruttare l’ampiezza con, in fase di possesso, Strefezza e Dorgu sulle corsie, Oudin e Sansone al centro e Piccoli di punta. Soluzione preferita al duo di punta Krstovic-Piccoli per riempire l’area e provare a insidiare la fisicità del Toro. Nessuno degli effettivi del Lecce ha acceso la luce contro una difesa ai limiti della perfezione. Strefezza non ha seguito Gonzalez su una sponda generosa, Sansone, dopo aver cambiato la storia della partita in Friuli, ieri non è salito in cattedra e Piccoli, più di Krstovic, è stato annullato da Buongiorno.

A limitare l’impegno e l’energia del giovane Lecce sono errori tecnici in fase di rifinitura, un problema un po’ ereditato anche dall’anno scorso ma che quest’anno ha un margine di lavoro superiore vista la presenza di attaccanti completi, più carte a centrocampo e esterni offensivi dalle diverse caratteristiche. D’Aversa ha parlato senza nascondersi della presenza di errori tecnici e mancata pulizia quando si tratta di colpire il pallone per crossare. Da qui, dal migliorare la giocata individuale e i movimenti coordinati in attacco, cercando di cogliere il massimo preparando bene le partite con le big Roma e Milan, nasce la fase 2 del campionato del Lecce. D’Aversa con i giovani ci sa fare e con la massima unità e dedizione del gruppo si può arrivare all’unico obiettivo della salvezza. Tutti gli altri scenari figli dell’avvio veloce sono voli pindarici lontani dalla realtà.

 

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5 mesi fa

Troppi errori,cross sempre sull’uomo,palle leggibili sempre e giocate senza idea ,tornare a fare i lupi basta dormire ,cambi radicali perché tutti devono giocare

Gennaro
Gennaro
5 mesi fa

Gonzales ci porta ad affondare, a mio avviso

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5 mesi fa

Poche palle alte dalle ali

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5 mesi fa

FORZA LECCE facile stare sul carro quando classifica sorride nella sconfitta veri tifosi serve equilibrio punto prendendo esempio dalla CURVA NORD che fine partita ha invitato i ragazzi a non mollare e crederci massima unità e da certe sconfitte bisogna trarne lezione

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5 mesi fa

È vero che il Lecce di baroni non segnava tanto però difendeva ordinato e attento

Nick
Nick
5 mesi fa

Qualcuno ha detto che dopo queste due partite avremmo capito qualcosa in più. Ebbene questa prima parte di stagione ha confermato che il Lecce è tecnicamente meglio dell’anno scorso. Ma come dice Corvino il livello è più alto. Facciamo fatica enorme a velocizzare il gioco a causa della bassa qualità di tocco. Si vede chiaramente il limite nelle troppe giocate forzate. Mi spiace dirlo ma Baschirotto quest’anno stona. Pongracic deve mettere troppe “pezze”. Io proverei Touba che col Genoa ha fatto una ottima partita. Con lui non si può costruire dal basso. Per gli altri reparti un pelo meglio. Morale della favola: testa bassa, lavorare e magari riusciamo a salvarci con 2 giornate di anticipo. Forza e coraggio

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