Corrado Liguori esalta il lavoro del club: “Non è importante il risultato di una singola partita, noi ci siamo già salvati, il nostro campionato, ma non solo questo anche quello dei prossimi 10 anni, l’abbiamo già vinto perché quando hai una rosa che da un valore di 2 milioni arriva a un valore di oltre 100 milioni ti accorgi che è così; sono contento che è stato detto che abbiamo rifiutato offerte per un totale di 100 milioni. Questo campionato, non noi proprietà, ma noi leccesi, noi tifosi, lo abbiamo già vinto, abbiamo vinto anche quelli successivi perché qualunque cosa possa accadere per due o tre centimetri che ti possono fare salvare o retrocedere, noi non moriremo mai perché il percorso è ormai talmente avviato che il Lecce può stare tranquillo per i prossimi 10 anni”.

La considerazione è poi rafforzata: “Mi dispiace quando si ragiona sulla singola partita, sul singolo momento, meglio una retrocessione sportiva che una morte di bilancio, perché una morte di bilancio ti porta in serie D e al fallimento. Lo abbiamo detto dal primo istante, finché ci saremo noi, il Lecce, l’onta del fallimento e il rischio di non iscriversi al campionato non l’avrà mai”.

Il sogno del Lecce è la prima vittoria lontano dal Salento. Il prossimo impegno, però, vedrà la truppa di D’Aversa opposta al Bologna, una delle realtà più consolidate di questo torneo. Al Dall’Ara, però, non ci sarà la solita invasione giallorossa. La trasferta è aperta solo ai possessori di Tessera del Tifoso: “Ci sono tre elementi che mi lasciano ben sperare, il primo è che dopo una vittoria di solito abbiamo avuto delle partite profondamente proibitive, invece Bologna seppur sia forte non è di quelle. La seconda è che in trasferta non abbiamo mai vinto e la terza è che dopo il rigore guadagnato da Falcone e i gol dei terzini Gendrey e Dorgu, manca il gol dei centrali, quindi dico vittoria o con un gol di Baschirotto o Pongracic. Le restrizioni? Siamo addolorati per loro e soprattutto per noi perché abbiamo bisogno della nostra gente… certe decisioni, non voglio commentare, ma certe decisioni sono veramente incomprensibili”.