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Vigorito, la second-A è quella buona?

Il portiere sardo è alla seconda promozione in A in due anni. Se a Frosinone è saltata la conferma, il destino cambierà dopo l’inaspettato salto del Lecce?

Chiamatelo già specialista di successi. Mauro Vigorito ha festeggiato la settimana scorsa la seconda promozione in Serie A raggiunta in carriera. Il dato acquisisce maggior rilevanza se si pensa che la prima è arrivata neanche dodici mesi fa. Era il 16 giugno del 2018 quando il Frosinone batteva il Palermo per 2-0 e vinceva i play-off. Non passano neanche 365 giorni e i guanti del fresco 29enne (compleanno il 22 maggio) stringono il trofeo assegnato al Lecce secondo classificato.

Per conquistare l’apoteosi seguita a Lecce-Spezia 2-1 è servita un’altra prestazione maxi. Dopo il vantaggio di Petriccione, due grandissime parate del numero 1 di Macomer hanno salvato letteralmente la banda Liverani. Prima il tuffo sul fendente di Ricci e, soprattutto, la smanacciata sulla traversa a chiudere il guizzo di Gyasi poi definitivamente sventata dalla rovesciata di Venuti hanno frenato la verve dei liguri, che non erano venuti certo al Via del Mare senza stimoli.

Terminati i festeggiamenti, è già tempo di pensare al futuro. Per provare a prevederlo si parte sempre dal passato. Vigorito è arrivato a Lecce lo scorso luglio e ha firmato un triennale. L’arrivo nel Salento è seguito quindi alla mancata conferma con il Frosinone. In gialloblù, il portiere era arrivato inizialmente per fare la riserva di Bardi, infortunatosi a metà stagione. Al suo rientro, mentre Vigorito sfornava grandi gare, la decisione ha premiato quest’ultimo. In A, però, Moreno Longo punta su Sportiello, affiancato da Bardi.

La storia leccese quest’anno è stata diversa. Vigorito è il prescelto per fare il titolare e la fiducia è stata ripagata. E’ ancora presto per parlare di nomi e soluzioni tattiche, però si potrebbe prospettare una probabile titolarità anche in Serie A. La volontà del numero 1 è stata già espressa : c’è voglia di Lecce, c’è voglia di A.  Magari con un altro portiere che già conosce la categoria per tenere alta l’attenzione e la sana competizione. O fare all-in puntare tutto sulla coppia Vigorito-Bleve.

Si è già detto delle scelte del Frosinone. Il paragone appena fatto è stato percorso dall’Empoli, che per il campionato che si sta per concludere aveva puntato inizialmente sul duo di debuttanti Provedel-Terracciano salvo poi scambiare il secondo con Dragowski, divenuto titolare. Diverse scelte a Parma. Pierluigi Frattali, titolare in B, subisce la degradazione a dodicesimo di Sepe, rilanciato dopo tre stagioni in panca tra Firenze e Napoli. Competizione contro gerarchie definite: è questo il nodo che l’area tecnica dovrà sciogliere tra i pali.

La stagione di Vigorito è stata senza dubbio positiva. Nel girone d’andata, tantissime parate hanno fruttato altrettanti punti. Mostruoso nella vittoria sul Crotone, provvidenziale con Cittadella, Perugia e a Verona. Una leggera flessione si è registrata nel girone di ritorno, con il punto più basso toccato allo Zini di Cremona. L’errore di valutazione che causò l’atterramento di Strizzolo con annesso cartellino rosso ha macchiato una partita che, a detta di Fabio Liverani, “giocata nelle condizioni migliori avrebbe potuto prendere altre vie“.

Vigorito ha già assaporato la Serie A nel 2009/’10. Alla fine del percorso nel settore giovanile del Cagliari sembra sul punto di andare all’Olbia in prestito ma gli infortuni di Lupatelli e Marchetti fanno saltare il trasferimento e aprono la via al debutto. Da subentrato, affronta la Fiorentina e poi, all’ultima giornata, gioca i 90′ in casa contro il Bologna. Ora, nove anni dopo, si riapre la prospettiva di sfidare il “suo” Cagliari, che decise di non puntare più su di lui. Sarà una partita particolare. E Vigorito vuole giocarla, senza lasciare la, seconda, Serie A conquistata.

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