Il mediano friulano è stato la principale sorpresa nella scorsa Serie B tra i giallorossi. Su di lui il tecnico punta moltissimo, e ora ha un’occasione che non può mancare.

Costantemente tra i migliori in campo nella straordinaria cavalcata del Lecce 2018/2019, Jacopo Petriccione è considerato il principale talento in prospettiva della rosa giallorossa. Il mediano, arrivato la scorsa estate tra l’indifferenza generale, è stato richiesto dal suo ex tecnico Fabio Liverani, che attorno a lui ha costruito un super centrocampo. Il risultato? Quella Serie A che potrebbe essere ora l’occasione della vita.

Un’occasione che non è arrivata certo per caso, ma che in pochi potevano pronosticargli solo un anno fa. Cresciuto in vivai floridi come Cagliari, Siena e soprattutto Fiorentina, Petriccione ha avuto la sua prima occasione in una prima squadra solo a 20 anni a Pistoia, in C. Con gli orange di Toscana buone prestazioni che lasciavano trapelare potenzialità importanti in mezzo al campo. Se ne accorse la Ternana, che lo fece suo un’estate dopo, ma soprattutto se ne accorse Fabio Liverani.

Sì, perché è stato il tecnico romano a prendere in mano la situazione disperata delle Fere e a ribaltarne le sorti, garantendo loro la permanenza in Serie B. Ed è stato il tecnico romano a prendere per mano un ragazzo timido, il cui approccio con la cadetteria non era stato indimenticabile, e a consegnargli il pallino del gioco come fecero con lui 15 20anni prima a Viterbo.

E Petriccione non deluse la fiducia del tecnico. Passaggi corti, veloci ed efficaci a dare ritmo a quella manovra che consentì ai rossoverdi di iniziare a imporre il proprio gioco e a raccogliere punti fondamentali. A salvezza conquistata, un po’ tutti in B volevano e credevano nel 4 giallorosso. Tutti tranne la “sua” Fiorentina, che lo ha ceduto senza batter troppo ciglio al miglior offerente, quel Bari candidato alla vittoria del campionato.

Reduce da esperienze in piazze calde ma non certo caratterizzate da pressione schiacciante, ha pagato lo scotto di una situazione nuova, la prima in carriera del genere. E a Bari, dove nell’ultimo anno prima del fallimento non si ricorda certo una squadra brillante, di Petriccione non hanno un bellissimo ricordo. Poi, appunto, la brutta fine del club biancorosso ed il contratto che viene meno.

E chi doveva piombare sul talento friulano, se non quello che ha dimostrato essere il suo principale mentore? Il Bari non era ancora fallito che Fabio Liverani, fresco di B, aveva sguinzagliato Meluso sullo scuola Fiorentina. La risposta positiva è stata immediata, ed il resto è storia arcinota. Tecnica, personalità, regia oculata, intelligenza tattica e grinta: questo Petriccione ha (quasi) tutto del Liverani calciatore.

Il premio è stato la promozione in Serie A, la riconoscenza del tecnico, del club e dei tifosi. Con questi, l’ex Ternana ha instaurato un rapporto di quelli che ogni atleta vorrebbe con la propria aficion. Applausi scroscianti per l’impegno, tripudio per quel gol allo Spezia valso mezza promozione.

Ora arriva il bello. Ora per Jacopo Petriccione è l’anno della consacrazione, l’occasione di mettere alla prova il proprio talento, finalmente, anche in Serie A. L’impatto, per lui come per il Lecce e per il suo tecnico, non sarà per nulla facile. Ma la posta in palio è altissima e i piedi sembrano creati a pennello per palcoscenici di massimo livello. E, con le spalle coperte dai consigli di un master del centrocampo come mister Liverani, si può solo ben sperare.