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MI RITORNI IN MENTE – Muriel incantò la Roma ma fu un 4-2 non goduto pienamente…

Il precedente più recente tra Lecce e Roma coincide con l’unica vittoria salentina al Via del Mare. Quel pomeriggio, però, fu il primo ritrovo allo stadio dopo lo scoppio dello scandalo calcioscommesse che, in estate, portò i salentini a sprofondare in C. Nell’aria si avvertiva già la paura mentre il colombiano schiantava i capitolini.

L’ultimo campionato in Serie A del Lecce, prima di quello presente, non sarà certo ricordato per grandi picchi di rendimento. L’annata della cosiddetta autogestione imposta dalla famiglia Semeraro, con il mercato di fatto condotto (a zero euro) magistralmente da Carlo Osti, portò a una retrocessione evitabile sul campo, ma il salto in giù in cadetteria fu soltanto la prima tempesta abbattuta sul Via del Mare.

Inutile girarci intorno: l’estate del 2012 fu probabilmente la più triste della storia moderna del Lecce, lasciato solo prima dal disimpegno della famiglia Semeraro e poi sprofondato in C dopo la sentenza del 10 agosto della Procura Federale. Ok, fermiamoci qui con i ricordi da cancellare. Questa rubrica è fatta per evocare bei momenti, ma è singolare pensare all’incrocio di sensazioni, tra campo e gradinate, vissute nell’ultimo Lecce-Roma, finito appunto 4-2 per l’undici allenato da Serse Cosmi.

Ci spieghiamo. Il match si giocò il 7 aprile , 4 giorni dopo l’arresto di Andrea Masiello, a cui fu contestata all’epoca l’associazione a delinquere insieme agli amici Giovanni Carella e Fabio Giacobbe. Tra le partite truccate dal difensore dell’Atalanta c’era Bari-Lecce 0-2, il derby che consegnò la salvezza matematica ai giallorossi un anno prima. Il fatto scosse ancor di più tifoseria e piazza, già raffreddate per la navigazione a vista imposta sul piano tecnico dalla società.

Ci ripetiamo. Il gran calciomercato fatto da Osti, che azzeccò i prestiti dei futuri campioni Muriel (entrato a regime in ritardo) e Cuadrado, fu vitale per far competere il Lecce, aggiustato in campo da Cosmi, subentrato a Eusebio Di Francesco, fino alla fine. L’epilogo bagnato dalle lacrime in quel campionato fu Chievo-Lecce 1-0, partita divenuta ininfluente a causa della contemporanea vittoria del Genoa, diretto concorrente quell’anno, sul Palermo. Rimembrando il campionato si ricorda la perentoria rimonta nella seconda fase coordinata da Cosmi, l’uomo del fiume che seppe dare una quadratura alle prime due linee e lasciò libertà offensiva a Di Michele e Muriel.

Tornando a Lecce-Roma 4-2, oltre alla netta affermazione contro Luis Enrique (uno che in panchina – forse – qualcosina l’ha vinta) resta vivissimo il ricordo dell’aria strana che si respirava al Via del Mare. L’arresto di Masiello aveva scoperchiato un vaso di Pandora che a molti sembrava un incubo, un qualcosa di falso da cui poi svegliarsi. Invece era tutto vero. La, ai posteri, magra consolazione, fu rappresentata dalla sontuosa prestazione dei salentini, che fino all’89’ conducevano per 4-0 sulla Roma.

LA PARTITA. I capitolini si presentano al Via del Mare con l’intenzione di imporre il proprio gioco ma si trovano colpiti dalle veloci ripartenze dei padroni di casa. Gago sbaglia al 9′ e regala una ripartenza a Muriel, che sbaglia, ma è soltanto una misura presa per l’1-0 del 21′. Heinze tiene in gioco Luis, che dribbla Stekelenburg e segna. Bojan, al 36′, sfiora il pari, ma ogni azione veloce del Lecce è un patema.

Al 44′ c’è il bis. Tiro deviato, Giacomazzi abile a servire l’accorrente Di Michele che con una sforbiciata mette dentro. A inizio ripresa, Muriel si mette in proprio e con un’azione personale scarta Heinze e De Rossi e, da fuori area, fa partire una bomba che sorprende Stekelenburg: 3-0. Al 55′ è notte fonda. Il disastroso Heinze atterra il colombiano e DDM cala il poker dagli undici metri. Luis Enrique è impietrito, mentre il Lecce cala il ritmo. Al 75′ Heinze, nel tentativo, fallito, di rattoppare alza di testa.

La Roma si sveglierà solo alla fine. Al minuto 83 Marquinho sfiora il palo a seguito di un dialogo con l’ex di turno Osvaldo. La reazione d’orgoglio arriverà nei minuti di recupero, dove il punteggio passerà da 4-0 a 4-2 per merito di Bojan, veloce a raccogliere una respinta dal limite, e Lamela, autore di una punizione pregevole.

Il tabellino

Lecce-Roma 4-2

07/04/2012, ore 15:00 – Lecce, stadio Via del Mare 31° giornata del Campionato di Serie A 2011/2012

Lecce: Benassi, Oddo, Miglionico, Tomovic, Cuadrado (61’Grossmuller), Blasi, Giacomazzi (83’Bertolacci), Delvecchio, Brivio, Di Michele, Muriel (74’Bojinov). Allenatore Serse Cosmi.

Roma: Stekenburg, Rosi, Kjaer, Heinze, Jose Angel, Gago, De Rossi, Marquinho, Lamela, Osvaldo, Bojan. Allenatore Luis Enrique.

Marcatori: 22′, 49′ Muriel (L), 44′, 56′ rig. Di Michele (L), 89’Bojan (R), 90’Lamela (R)

Ammoniti: Delvecchio, Blasi, Di Michele, Miglionico (L), Jose Angel, Marquinho (R)

 

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[…] Nelle dichiarazioni rilasciate ieri a caldo, la rivelazione del suo perenne studio sulle punizioni, tra Miccoli e Messi come modelli prestigiosi e, soprattutto, tanta applicazione in allenamento. Purtroppo, il primo gol stagionale di Falco non è coinciso con la vittoria al Via del Mare in Serie A, che manca dal 7 aprile 2012, data di Lecce-Roma 4-2. […]

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[…] storico match si concluse con un 4-2 che sarebbe potuto anche essere più ampio, visto che prima del recupero […]

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[…] provata da Serse Cosmi. Di quell’anno è l’ultimo incrocio tra salentini e romanisti, analizzato anche nella nostra rubrica “mi ritorni in mente”, che rappresentò anche l’unica vittoria del club di via Costadura. Il racconto […]

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