Il portiere del Lecce di Papadopulo apre l’album dei ricordi di una stagione infinita che terminò con la promozione in A.
LA GARA CON IL CESENA. «Fu una partita in discesa. Fummo bravi a sbloccare subito il risultato con Corvia, altrimenti tutto sarebbe stato più complicato, come sempre avviene quando si affrontano complessi pericolanti, che tendono a chiudersi per strappare un risultato utile. Lo stesso Corvia raddoppio sul finire del primo tempo, mentre nella ripresa fu Valdes, su rigore, a realizzare il terzo gol. Per me si trattò di un incontro privo di rischi. In quella fase del torneo il Lecce era in ottima forma, ma volavano anche il Chievo ed il Bologna. Inanellammo una serie di risultati positivi, sino al maledettissimo derby perso in casa con il Bari di Conte, che ci costa la promozione diretta».
QUELLA SQUADRA. «Terminammo il campionato con la retroguardia meno battuta, alla pari con il Bologna con 29 reti al passivo, ma anche con il secondo migliore attacco dopo quello del Chievo. Davanti disponevamo di punte del calibro di Tiribocchi, Abbruscato, Corvia e Valdes. Ma potevamo contare su uomini di spessore in tutti i reparti. A livello di nomi, però veneti ed emiliani stavano messi addirittura meglio di noi».
I PLAY OFF. «Il fatto di avere disputato una regular season strepitosa e di non essere approdati in A avrebbe potuto tarparci le ali. Invece trovammo la forza di vincere i play off e quelle due settimane nelle quali si giocarono gli spareggi furono esaltanti, perchè si cementò ancora di più il rapporto con la piazza. Il 15 giugno per noi fu l’apoteosi, dopo il pareggio interno per 1-1 ottenuto nella finale di ritorno con l’Albinoleffe, seguito al successo per 1-0 conquistato nel match di andata, in trasferta».
OGGI. «In tutta Italia c’è un velo di tristezza per ciò che sta accadendo, ma c’è anche tanta preoccupazione. Per l’oggi, per tutto ciò che è legato alla salute ma anche per il dopo, in quanto la ripresa sarà durissima e ci sono notevoli interrogativi dal punto di vista sociale. Circa il campionato, non so se sarà possibile riprenderlo. Se non si dovesse concludere l’annata, sarò complicato, per i verdetti, per trovare una soluzione che non determini grande scontento».
