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E’ un Lecce libero da dipendenze. Per Liverani formazioni quasi sempre diverse nelle vittorie

Sei successi, non tantissimi ma di certo fondamentali, per i giallorossi fino ad oggi in Serie A. La forza di Liverani? Saper sfruttare il gruppo.

Con il campionato di Serie A fermo e, giustamente, in dubbio circa il quando e se si possa tornare in campo, c’è tutto il tempo di dare uno sguardo a numeri e statistiche di quello che è stato, fino ad oggi, il cammino del Lecce. I giallorossi non sono di certo tra i club con la rosa più ampia, né Liverani è tra i tecnici che possono vantare la più ampia gamma di scelta tecnico-tattica nei suoi effettivi. Eppure, dando uno sguardo alle vittorie ottenute fino allo stop, un dato balza agli occhi: questa è una squadra che sa fare a meno dei suoi singoli migliori.

Formazioni, comprensive di sostituti, alla mano, solo Lucioni e Rossettini erano in campo in ognuno dei sei successi giallorossi nella A 2019/2020. Poi, per un motivo o per l’altro, Liverani ha dovuto sempre fare di necessità virtù raggiungendo il massimo risultato con undici modificati o addirittura inediti.

Quella conquistata alla terza giornata è stata, ad esempio, l’unica vittoria del Lecce ottenuta con il 4-3-3. Modulo che mister Liverani fu costretto ad utilizzare per rimediare alle non perfette condizioni di capitan Mancosu, che poi comunque entrò dalla panchina e segnò il gol vittoria. Il secondo miglior realizzatore dei giallorossi era invece assente a Firenze, mentre disponibile senza scendere in campo nel primo successo stagionale con il Torino.

Tornando alla retroguardia, le fasce sono spesso state girevoli. Donati non ha potuto, per forza di cose, festeggiare le tre vittorie del 2019, mentre Rispoli e Calderoni si sono spartiti (2 per il primo e 1 per il secondo) i successi del nuovo anno. Nuovo anno in cui Gabriel non è ancora riuscito ad esultare per il bottino pieno. Il brasiliano era infatti reduce dal ko di Verona, a causa del quale ha ceduto la titolarità a Vigorito fino al match con l’Atalanta.

Presenze vincenti tra centrocampo e trequarti di molto influenzate dagli acquisti di gennaio, come intuibile. Deiola e Barak, ormai intoccabili, hanno tolto minutaggio a Petriccione e Tachtisidis, che comunque avevano già saltato Torino (il goriziano) e Ferrara (il greco). Diverso il discorso di Majer, tra i più intoccabili di Liverani. Per lo sloveno un’assenza forzata, a Firenze.

In attacco le gerarchie sono spesso state ancor meno definite. Apparizioni saltuarie nei successi per La Mantia, Babacar e Farias. Ruoli ben più da protagonisti, invece, per Lapadula e Falco. L’ex Genoa ha però mancato ben due successi esterni, quelli con Spal e Fiorentina. E nella gara del Franchi mancò anche il numero 10. Segno che, se vuole sognare la salvezza, il Lecce deve imparare a far bene anche senza i suoi uomini migliori. E, grazie a mister Liverani, ha dimostrato di saperlo fare.

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4 anni fa

si, merito del mister

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